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Latin Grammy, l'esordio di Laura Pausini alla conduzione. Nonna Angela "rivelazione" a 95 anni

Dopo 13 nomination e quattro vittorie, Laura Pausini ha condotto ieri la 23esima edizione dei Latin Grammy in diretta dalla Michelob Ultra Arena del Mandalay Bay Resort di Las Vegas. Scelta direttamente dalla Latin Recording Academy assieme a Luis Fonsi, Anitta e Thalia per fare da "padrona di casa" dei premi che celebrano l’eccellenza nella musica latina nel mondo, Laura è stata la prima artista italiana in questo ruolo. Popolarissima in America Latina, la cantante di "Io Sì" era volata a Las Vegas per i Latin Grammy l’ultima volta nel 2018 per la nomination del disco 'Fatti sentire/Hazte sentir' con cui portò in Italia l’ambita statuetta a forma di grammofono. Questa edizione dei premi è stata per due volte un apripista. Liniker, la cui musica aiuta i giovani brasiliani a reagire alla discriminazione di genere, è stata la prima donna apertamente trans a vincere un award.

Un altro premio è andato a un’esordiente quasi centenaria. «Oggi è successo qualcosa di storico nella storia del mio Paese, è la prima volta che un artista transgender vince un Grammy», ha dichiarato Liniker, scoppiando in lacrime mentre riceveva la standing ovation del pubblico. Non è stato il solo momento ad alta carica emotiva: la platea si è ugualmente commossa quando Angela Alvarez ha vinto alla pari con Silvana Estrada il premio per la rivelazione dell’anno. 120 anni in due: Nonna Angela ne ha 95 anni e canta, finora solo per la famiglia, da quando era ragazzina. Ha dedicato il premio per il miglior 'new artist’del 2022 a Dio e a Cuba - «l'isola che non dimenticherò mai», ha detto - lasciata dopo la rivoluzione di Fidel Castro per trovare rifugio in America dove per anni è stata costretta a lavorare come donna delle pulizie. Angela, che ha inciso il primo album l’anno scorso, ha chiuso il ringraziamento con un messaggio a chi non ha ancora coronato il suo sogno: «C'è una via di uscita alle difficoltà. Non è mai troppo tardi».

Altri premi sono andati a Rosalía, arrivata a Las Vegas con otto nomination e uscita dal Mandalay con quattro premi tra cui quello per l’album dell’anno "MotomamI", il suo terzo in studio. Bad Bunny, che non era presente, ha dedicato su Twitter i cinque Grammy - tra cui uno per «Un Verano Sin Ti» - alla Repubblica Dominicana. Sei Grammy sono andati a Jorge Drexler, un medico uruguayano che negli anni novanta era passato alla canzone vincendo, con ieri sera, un totale di 13 premi. Accompagnato dalla recente fidanzata, Miss Universo 2021 Nadia Ferreira, Marc Anthony ha vinto per il miglior album salsa con 'Pàllá Voy' e migliore canzone tropicale, «Mala». Il premio per la Persona dell’Anno è andato all’icona messicana Marco Antonio Solís: Per celebrarne la carriera Thalia, Luis Fonsi e la Pausini hanno cantato 'Si No Te Hubieras Idò. Il nome di Solís, aveva detto Laura mercoledì durante un gala in onore del cantante, è sinonimo di «Messico, eleganza e valori».

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