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Il messaggio di Mattarella agli italiani: "Stiamo per vincere la lotta contro il virus"

Sarà una Pasqua «diversa». Per tutti. Anche per il presidente della Repubblica che oggi si è presentato in video agli italiani per la terza volta dall’inizio dell’emergenza per un messaggio pasquale costruito sui toni della fiducia e della resilienza. «Rimane oggi indispensabile mantenere con rigore il rispetto delle misure di comportamento: stiamo per vincere la lotta contro il virus», ha detto Sergio Mattarella spandendo una positività che certamente non c'era nelle apparizioni dello scorso marzo, quasi a voler segnare con le sue parole i passi avanti fatti e la bontà delle misure prese per frenare l'epidemia. I sacrifici pagano, ha osservato in sostanza Mattarella. Sacrifici che lui può ben capire, a partire dall’isolamento sociale che anche il presidente sta rigorosamente osservando. A confermarlo sono i capelli del presidente, visibilmente cresciuti dall’ultimo messaggio quando un fuori-onda di grande successo fece sapere ai cittadini che anche il primo cittadino non poteva usufruire dei servizi del barbiere.

«In molte lettere che ho ricevuto vengono narrate le storie di forzata solitudine che tanti stanno vivendo anche in questi giorni abitualmente di festa condivisa. Comprendo bene - ha fatto sapere Mattarella in inciso intimo - il senso di privazione che questo produce. So che molti italiani trascorreranno il giorno di Pasqua in solitudine. Sarà così anche per me». Una «Pasqua diversa per tutti», quindi. Il capo dello Stato lo riconosce sin da subito quasi a voler far sapere di essere consapevole di quanto la vita degli italiani sia stata stravolta dall’emergenza, fino a toccare le attesissime festività pasquali. «Ci apprestiamo a vivere, domani, il giorno di Pasqua. E' la ricorrenza di maggior significato per la Cristianità e una festa tradizionale importante per tutti. Quest’anno la vivremo in condizioni molto diverse dal consueto. Penseremo ai numerosi nostri concittadini morti per l’epidemia. Tante storie spezzate, affetti strappati, spesso all’improvviso. Per i loro familiari e per le comunità di cui erano parte il vuoto che essi hanno lasciato renderà questa giornata particolarmente triste».

Un messaggio ben diverso dagli altri: Mattarella questa volta spinge sulle emozioni, rassicurando un Paese in forte crisi di tenuta per il futuro. Mentre all’inizio dell’emergenza, il 5 marzo, aveva dovuto puntellare le misure straordinarie e le "decisioni univoche» prese dal governo, e poi, il 27, richiamare l'Europa a rispettare la propria vocazione solidale, oggi il presidente si è tenuto ben distante dalle rinascenti polemiche politiche senza dedicare neanche un accenno alla battaglia che il governo sta portando avanti in Europa. Alla vigilia di Pasqua il capo dello Stato ha voluto infondere energie, cementare la tenuta psicologica dei cittadini, mostrare una via d’uscita.

«In questi giorni intravediamo la concreta possibilità di superare questa emergenza. I sacrifici che stiamo facendo da oltre un mese stanno producendo i risultati sperati e non possiamo fermarci proprio adesso», ha premesso. Per questo ha parlato con chiarezza del futuro prossimo, di aperture, di normalità: «non appena possibile si potrà avviare una graduale, progressiva ripresa, con l’obiettivo finale di una ritrovata normalità». E sempre in quest’ottica ha voluto chiudere il suo breve intervento (due minuti e 40 secondi circa) assicurando che il Paese deve coltivare «speranza e fiducia» uniti in una «sorte comune». Una sorte comune dalla quale gli italiani dovrebbero prendere il meglio: «evitiamo il contagio del virus e accettiamo piuttosto il contagio della solidarietà tra di noi», è stato l'invito pasquale del primo cittadino.

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