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Renzi ironizza sul governo: "La pacchia è finita... forse si riferiva agli automobilisti" VIDEO

«Aumenta il costo della benzina, dei pedaggi, delle sigarette. Quando la Meloni diceva "La pacchia è finita" forse si riferiva agli automobilisti». E’ il tweet del leader di Italia viva, Matteo Renzi.

Gelmini, rincari effetto delle misure di Meloni

«I primi effetti concreti delle misure economiche del governo Meloni iniziano a farsi sentire. Secondo il Codacons a causa dei rincari ogni famiglia pagherà 2.435 euro in più. Meloni, Salvini e alleati hanno parlato per settimane di Pos, come se il primo pensiero al mattino degli italiani fosse pagare il caffè al bar con bancomat o contanti, ma ora viene il bello. Prezzi alle stelle per tabacchi, bollette, alimentari, e la stangata più grave sarà quella sui trasporti: dagli aumenti di gasolio e benzina per il mancato rinnovo del taglio delle accise, a quelli dei pedaggi autostradali e dei biglietti di bus in alcune città, come Milano, Roma e Napoli. L’anno inizia male. Dopo i pasticci sulla manovra, il conto salato lo pagano gli italiani». Così Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione.

Magni: rincari benzina, pedaggi e bus, è stangata

«L'anno nuovo ha portato agli italiani l’aumento del costo dei carburanti dopo che la legge di bilancio non ha prorogato lo sconto di 18 centesimi al litro. Un bel regalo del governo Meloni che però nel 2019 in un video, ma dall’opposizione, denunciava al grido di 'vergognà le alte accise che lo Stato incassava dai cittadini e ne chiedeva l'abolizione. Ma con il suo governo i prezzi della benzina torneranno a salire, come i pedaggi autostradali e i prezzi dei biglietti di autobus e metro. Una tripletta che peserà sui bilanci familiari, una vera e propria stangata per le famiglie». Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni. «Quella dell’abolizione delle accise sui carburanti è l'ennesima promessa elettorale buona per prendere voti, ma poi tradita una volta arrivati al governo - continua - Questo governo prende i voti di chi è indietro, non ce la fa, dalla parte bassa della piramide ma poi tutela la parte alta. Invece di andare a prendere i soldi dove ci sono, gli extraprofitti, la destra di governo favorisce i grandi imprenditori e le grandi multinazionali che guadagnano tanto, a scapito di quelli che invece andrebbero aiutati».

Richetti: niente soldi per giovani ma solo aumenti

«Meloni un giorno ci spiegherà come intende coltivare il patriottismo di cui si riempie la bocca senza un soldo su giovani, sanità e università. Al terzo giorno dell’anno contiamo solo accise sui carburanti aumentate, pedaggi autostradali più alti e quota 103. Parafrasando... 'non è un Governo per giovanì». Lo scrive sui social Matteo Richetti, capogruppo di Azione - Italia Viva alla Camera dei Deputati.

Parrini: per la destra priorità è il presidenzialismo

«La mancata proroga dello sconto sulle accise spinge i prezzi dei carburanti. Schizzano le bollette del gas. La prima preoccupazione degli italiani è l'inflazione. La prima preoccupazione del governo è invece il presidenzialismo. Siamo alla fuga dai problemi urgenti. Le riforme istituzionali - una questione serissima, che meriterebbe iniziative appropriate - viene banalizzata e goffamente utilizzata per una campagna di distrazione di massa». Così su Facebook il senatore del Pd, Dario Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.

Fregolent (Az-IV): su benzina oltre al danno la beffa

«Dal governo ancora una giravolta a danno degli italiani». Lo dichiara la senatrice Silvia Fregolent, capogruppo di Azione-Italia Viva-Renew Europe in Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica. «In campagna elettorale - spiega - la candidata Meloni prometteva la cancellazione delle accise sulla benzina e parlava di «vergogna», ora la presidente del Consiglio Meloni smentisce se stessa e quelle accise le aumenta! Ma non è l’unica al governo che tradisce le promesse sul tema: Matteo Salvini nel 2018 assicurava che avrebbe tagliato le accise dal primo Consiglio dei Ministri, naturalmente da vicepremier non lo fece. E oggi che è ministro delle infrastrutture, addirittura le fa salire». «La destra al governo oltre al danno dà prova di farsi beffa degli italiani», conclude.

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