Se nel 2006 in Germania il «Popopopo» intonato dai tifosi italiani divenne il tormentone dei mondiali, la colonna sonora di quelli in Qatar resterà per tutti «Muchachos», il canto argentino risuonato sugli spalti e tra gli stessi giocatori dell’Albiceleste anche dopo il trionfo in finale. Si tratta di un adattamento della canzone «Muchachos, Esta Noche Me Emborracho», del gruppo ska argentino La Mosca Tse-Tse, noto anche in Italia con «Para no verte mas» del 1999.
La canzone, molto orecchiabile, era diventata prima un coro da stadio dei tifosi del Boca Juniors e poi è stata trasformata in una sorta di inno ufficioso della Selecion ai mondiali, ispirato a Diego Armanod Maradona e Lionel Messi ma anche alla guerra delle Falkland.
«In Argentina sono nato, terra di Diego e Lionel. Dei ragazzi di Malvinas che mai dimenticherò», recita la prima strofa. Poi c'è il ricordo dei pianti per le finali perse ("Non te lo posso spiegare perchè non capiresti") riscattate con il trionfo al Maracanà in Coppa America del 2021 contro il Brasile. «Ragazzi, adesso ci siamo illusi di nuovo, voglio vincere la Terza, voglio essere campione del mondo», prosegue la canzone, «e a Diego dal cielo lo possiamo vedere, con Don Diego (suo padre) e con la ToTa (sua madre) incitando Messi».
Comunque vada a finire in Qatar, «Muchachos» è già nella storia musicale dei mondiali di calcio insieme a classici come le «Notti magiche» del 1990 e a «Waka Waka» di Shakira del 2010. E ovviamente al «Popopopo» del 2006 sulle note di 'Seven Nation Army' dei White Stripes che per anni ha spopolato negli stadi italiani e non solo.
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