E' stato il vincitore immor(t)ale dello scorso Festival. Sarà l'ospite geniale del Sanremo che sarà. Cinque sere, altrettanti quadri. L'anno scorso scrivevamo di lui così:
"Osanna ad Achille Lauro, il figlio dell'arte. Colui che non ha vinto niente eppure si è preso tutto. Lo spartiacque senza bastone, il predicatore senza finzione. Dopo San Francesco l'infinitamente nudo, dopo Ziggy Stardust l'estremamente alieno, dopo la scandalosa Marchesa Casati, la regale Elisabetta I Tudor. Pensato, creato. L’habitus sopra il vestito. Chi ne ha ignorato il senso in nome del dissenso non potrà certo negare che, a suo modo, Lauro ha spaccato la storia di quel palco e ora c'è un prima e dopo lui".
E, dopo di lui, c'è ancora lui.
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