La quota rock del festival quest’anno è rappresentata da Le Vibrazioni, la band capitanata da Francesco Sarcina, che torna all’Ariston per la quarta volta con il brano «Tantissimo». «Rappresentiamo il rock e siamo anche l'unica band presente - raccontano -, ma non per questo sentiamo una responsabilità maggiore. Forse è cambiata la percezione degli altri: noi siamo questi da sempre, vecchia guardia, ma pronti a dare la scossa. Vecchie ciabatte con una grinta che levati». L’anno scorso l’Ariston ha tremato con l’energia dei Maneskin, ma il festival ha sempre poco considerato il rock.
"Loro sono delle mosche bianche: sono giovani, suonano, fanno rock. Oggi non è così frequente: i ragazzi sono abituati a stare nelle loro camerette e a lavorare con il computer, con le basi e l'autotune. Forse è un problema culturale, non ci sono spazi dove suonare, gli ultimi 15 anni hanno visto morire tanti locali - spiega la band -. Anche con Sanremo c'è un rapporto complesso, per tanto tempo le band hanno pensato che non fosse il palco giusto e il festival, dal canto suo, le guardava con un po' di sospetto. Ora le cose sono cambiate. Il rock però è un’attitudine: se Mozart o Vivaldi avessero avuto l’elettricità sarebbero stati molto rock».
Il ritorno all’Ariston, con un brano che è anche una riflessione su quello che abbiamo vissuto ("sin maniera dolente, ma senza vittimismi. Non sono il tipo», sottolinea Sarcina), sperano sia un auspicio per la ripresa - finalmente - della musica dal vivo senza troppe limitazioni. «Andiamo per suonare, per ricominciare. Ad aprile esce il nostro nuovo ep. Un disco di 5 canzoni, ma ne avevamo almeno 50. Purtroppo se fai un disco oggi, a parte 2 o 3 singoli il resto si perde. Oggi le classifiche si fanno con i click e con le decodificazioni. E allora meglio un ep, magari il primo di una serie che diventa anche una scusa per tornare a fare concerti in estate - dice Sarcina -. Chi dice di andare a Sanremo senza tanto interesse, come fosse una cagata (e in questi giorni ne sto leggendo di fenomeni), mi chiedo perché ci vada. Lasciasse il posto a qualcuno che ci tiene di più». Per la serata dedicata alle cover la band ha scelto «Live and let Die» scritto da Paul e Linda McCartney.
Insieme a loro duetto con Sophie Scott, la leader deella band inglese Sophie and The Giants. «E' un brano con cui siamo cresciuti, che racchiude la nostra storia». A dirigerli hanno scelto Beppe Vessicchio che li ha accompagnati anche in tour, ma la presenza del maestro - che ha saltato le prove - è a rischio, data la sua positività al covid. «Vessicchio è positivo da giorni, siamo fiduciosi che si negativizzi entro martedì o mercoledì, per poter essere con noi sul palco - fanno sapere -. Sta bene, ci sentiamo in continuazione e speriamo ci sia. Se così non fosse, se non si negativizzasse in tempo, troveremo un sostituto che sarà scelto dallo stesso maestro». Mentre loro si preparano ad andare a Sanremo, il Parlamento sta scegliendo il Presidente della Repubblica. E Sarcina diventa un fiume in piena: «Siamo governati da buffoni. Incompetenti che fanno ridere i polli. Sono schifato per come siamo gestiti. Siamo nella merda totale, la gente non riesce a pagare i mutui, le tasse ci strangolano, la situazione sanitaria e questi qua perdono tempo a giocare con le schede. Mi preoccupa il futuro della nazione, chissà dove andremo a finire se continuiamo così».
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