"Duemila minuti", il brano con cui è in gara a questo 73esimo Sanremo parla di donne alle donne, di amore all'amore. Di quello doloroso, mancato, malato. E della consapevolezza, di chi chiede all'altro per rispondere a ste stessa "se c'è stato amore in quelle parole". Per lei, per Mara Sattei, ha scritto Damiano David. Per lei lui si è avvicinato tanto a quella sensibilità femminile da dipingerne i tratti senza trucchi. Poi la voce di Mara era perfetta per raccontare quella storia, per farsi interprete del messaggio. Mara, Sara (l'abbiamo conosciuta così, quasi dieci anni fa ad Amici), che sogna di sognare, che vuole sperimentare, che non si trincera dietro ad un solo genere... viene da quel successo "popolare" che è stato La dolce vita (con Fedez e Tananai, due amici che in questi giorni ha ritrovato al festival). C'è stato un momento ("sempre ce ne sono, è normale, fa pure bene") in cui sembrava scomparire, nel quale il silenzio pareva aver sbarrato la strada del successo. Poi invece ha trovato quello giusto, il tempo per tornare e il modo per farlo a modo suo. Ospite del suo duetto di stasera avrà Noemi. Il pezzo è di quelli "mani al cielo", il capolavoro di Gigi D'Agostino che canta de "L'amour toujour". Poi, per quel che conta, rimane la finale della gara. Ma tanto il suo premio l'ha già vinto.