Tre mele rosse per la colazione dell’ippopotamo 'Pippo', salutato poi da Gianluca Vacchi, star dei social, con una carezza sul naso e il suo motto inconfondibile: 'Enjoy'.
«Cari amici, se Pippo continua a mangiare così avrò bisogno di un prestito in banca - ha scritto sul web l’imprenditore bolognese nel post che accompagna le immagini - ma se una mela al giorno toglie il medico di torno, risparmierò denaro».
Uno scambio curioso, avvenuto nel giardino della villa dell’imprenditore a Castenaso, in provincia di Bologna, raccontato in un video pubblicato su Instagram il 10 febbraio e che, in poco tempo, ha superato 5 milioni di visualizzazioni e raccolto oltre 10 mila commenti.
Sono state proprio le immagini e i particolari degli alberi, tipici del territorio emiliano e non di quello originario dell’ippopotamo, ad attirare l’attenzione dei carabinieri forestali del nucleo Cites di Bologna che questa mattina, dopo avere atteso il rientro da un viaggio di Vacchi, hanno eseguito un sopralluogo nella sua residenza.
Al loro arrivo l’ippopotamo non c'era e l’imprenditore avrebbe riferito che il pachiderma, portato qualche giorno fa da un amico, sarebbe rimasto lì solo per poco tempo, circa un’ora nei giorni scorsi.
A quanto pare, giusto per fare colazione e girare le immagini per il video che, tra commenti divertiti e sorpresi, ha fatto storcere il naso ad alcuni alcuni follower che hanno chiesto di riportare l’ippopotamo nel suo habitat naturale, molto lontano dal freddo bolognese di questa stagione, e di tutelare gli animali.
Su questo faranno luce gli accertamenti dei Carabinieri che, su disposizione della Procura, dovranno chiarire la provenienza del pachiderma e che non sia stato maltrattato e messo a rischio dal suo proprietario.
L’ippopotamo è considerato specie protetta e anche animale pericoloso - come sancito nel decreto del 19 aprile 1996 del Ministero dell’Ambiente - alla stregua dei grandi felini o delle scimmie antropomorfe, ragion per cui la sua detenzione è regolata da norme molto severe che non ne consentono lo spostamento senza autorizzazione della Prefettura.
Dopo ulteriori verifiche, i militari specializzati nella tutela di flora e fauna protette stabiliranno se, per la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, si possano profilare sanzioni amministrative o penali per la presenza dell’ippopotamo in un luogo non consono.
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