Ricorre oggi il 184esimo anniversario della fondazione dei Bersaglieri, conosciuti come una specialità dell'Arma di fanteria dell'Esercito italiano e formati originariamente da soldati addestrati al tiro con fucili di precisione a canna rigata. A caratterizzarli il cappello piumato.
Vista l'emergenza Coronavirus, per quest'anno le iniziative per celebrare l'anniversario sono state annullate.
"Non possiamo muoverci in gruppo e non possiamo ascoltare insieme le nostre fanfare - spiega in un video il presidente nazionale del Corpo dei Bersaglieri, Ottavio Renzi - ma quando potremo ridare il via alla corsa, sarà una corsa liberatoria".
I Bersaglieri nacquero il 18 giugno 1836, per intenzione del re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia su proposta dell'allora capitano del Reggimento guardie Alessandro Ferrero de La Marmora.
Da sempre dediti alla Patria, i bersaglieri per essere tali dovevano possedere una notevole resistenza alla fatica per poter compiere rapidi spostamenti. Ma anche un'ottima mira con la carabina e una notevole intelligenza. Altro requisito richiesto: saper guerreggiare in ordine sparpagliato per limitare le perdite sul campo.
Durante gli anni, sono stati protagonisti di varie missioni internazionali di pace come in Libano, Somalia, Bosnia, Albania, Kosovo, Iraq e Afghanistan. In questi mesi, anche loro hanno dato il loro contributo per contrastare e contenere la diffusione del Coronavirus.
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