Non solo spiagge. Sicilia è anche quella che i greci chiamavano terra dei “nebros” (caprioli), da cui il Parco dei Nebrodi e il suo complesso montuoso che porta l’Appennino fino alla costa tirrenica dell’Isola, eredita il nome.
Più di 80 mila ettari di superficie distesa tra le province di Messina (19 comuni), Catania (3) ed Enna (2) fino al confine con Palermo, affacciato sul mar Tirreno ed incardinato dall’Etna. Attraverso la dissimentria dei suoi versanti, le diversa natura dei rilievi, le architetture naturali e rurali, il suo modo generoso di ospitare la vita: è la meta perfetta per chi vuole scoprire la Sicilia più inedita.
Clima
I complessi boschivi incidono notevolmente sul territorio nebroideo. Diversamente dal resto della Sicilia, si caratterizza per i lunghi inverni, resi rigidi dalle nevicate (anche abbondanti) ed estati calde ma non afose. Caratteristiche che fanno della primavera-estate, con temperature miti e giornate soleggiate, il periodo migliore per le esplorazioni.
Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna (scarponcini, giubbotto, cappello e attrezzatura da trekking). Senza dimenticare macchina fotografica e binocolo.
Percorsi per tutti i gusti
- Dorsale dei Nebrodi (percorso:70km; tempo: 2/6 giorni; difficoltà: medio alta; dislivello: 2200m)
È l’itinerario più spettacolare e avventuroso del Parco. Una traversata di 70km, da est a ovest (o viceversa), in prossimità della cresta montuosa. Straordinaria la varietà di ambienti che si potranno osservare durante il trekking: boschi maestosi e fittissimi (le faggete di Pizzo Fau, Mangalaviti e Serra del Re), rarità botaniche (bosco della Tassita), laghi montani di grande fascino (Biviere di Cesarò, laghi Malauzzo, Cartolari, Trearie) e spettacolari punti panoramici. I centri abitati di riferimento sono Mistretta ad ovest e Floresta (il comune più alto dell’Isola, coi suoi 1272 m s.l.m.) ad est. L’itinerario a piedi classico si suddivide in tre tappe, ma in mountain bike si potrebbe addirittura coprire in un’unica giornata (è però consigliabile, sia per l’elevato impegno del tracciato che per apprezzarne al meglio gli aspetti naturalistici, suddividerlo in almeno due tappe). Per quel che riguarda il pernottamento, è possibile optare per strutture ricettive gestite oppure scegliere l’avventura del bivacco in tenda. - Bosco della Tassita (percorso: 5km; tempo: 2,5h; difficoltà: molto facile; dislivello: 150m)
Di eccezionale valore naturalistico, il bosco è prevalentemente costituito da alberi di Tasso baccato, un’elegante conifera piuttosto rara in Sicilia. Il sito, esteso 50 ettari circa, è interamente recintato e percorribile grazie al suggestivo sentiero predisposto dal Corpo Forestale. Di grande impatto è già la strada stessa che conduce ad esso, sparsa tra faggete alternate a radure, un fresco sottobosco sotto i monumentali alberi di faggio e acero montano e scorci potenti com’è Portella Pomiere, in corrispondenza della Dorsale. Panorama magnetico che da nord, passando attraverso la vista sul Torrente Caronia, si tuffa in mare, mentre verso sud apre lo sguardo sull’Etna, fin dentro la Sicilia più profonda. - Biviere di Cesarò (percorso: 15km; tempo: 5h; difficoltà: media; dislivello: 450m)
Alberi maestosi e secolari, che lasciano penetrare a malapena la luce del sole. Si parte dall’area attrezzata di Case Mangalaviti (1280m s.l.m.), prima che l’asfalto ceda il passo alla terra battuta che si immerge senza preamboli nel fitto regno dei faggi. Si prosegue per qualche km in leggera salita (fino ai 1400m) per poi spingersi in costante discesa fino al Biviere, attraverso prati e vegetazione a perdita d’occhio. Il Biviere di Cesarò (1280m s.l.m.) rappresenta la zona umida d’alta quota di maggior valore naturalistico dell’intera Regione. Con la sua ricchissima flora acquatica, è punto di riferimento di uccelli, sia stanziali che migratori. Tutto dentro ad un quadro paesaggistico di inestimabile pregio, a 360gradi, dalla costa tirrenica al Monte Soro, fino alla cima dell’Etna. - Mulino di Caronia (percorso: 4km; tempo: 2h; difficoltà: facile; dislivello: 150m)
Facile percorribilità, unita all’opportunità di apprezzare i tipici paesaggi rurali dei Nebrodi, per concludere la passeggiata a ridosso di un vecchio mulino e osservarne gli elementi caratteristici come la vasca di raccolta, la rampa, le macine e le pale. Il percorso si sviluppa ai margini dell’alveo del Torrente Caronia e si snoda nel selvaggio del paesaggio, tra versanti impervi, rigogliosa vegetazione e particolari elementi della tradizione rurale. In corrispondenza del mulino, si può apprezzare la millenaria azione erosiva dell’acqua, capace di incidere i versanti ripidi e rocciosi della Gola di Passo del Corvo. Il mulino, attualmente affidato alla gestione dell’associazione I Nebrodi, risale al 1863 ed è rimasto in funzione per pochi anni. Oggi, grazie ad un progetto dell’Ente Parco, sono stati restaurati tutti gli ingranaggi che ne hanno permesso il funzionamento. Appena giunti, oltre alla meraviglia della vista, si potrà anche gustare una grande varietà di prodotti tipici del territorio. - Rocche del Crasto (percorso: 9km; tempo: 4h; difficoltà: media; dislivello: 400m)
Costituiscono un imponente rilievo calcareo (non frequente sui Nebrodi), raggiungibile attraverso un percorso in terra battuta che si inerpica fin quasi alla sommità, ad una quota di circa 1300m s.l.m. Il paesaggio aspro e accidentato ricorda, nelle forme, i rilievi dolomitici. Qui, su un vero e proprio terrazzo panoramico naturale, la vista spazia fino alle Isole Eolie, alle Madonie, al Monte Soro e all’ampia valle del Torrente Rosmarino. Il versante orientale delle Rocche, meno impervio, presenta relitti di boschi di querce, qualche castagno e interessanti noccioleti. Il lato occidentale presenta invece maestose pareti verticali, nei cui anfratti nidifica l’unica coppia di aquila reale dei Nebrodi. Non è raro, inoltre, vedere volteggiare i grifoni, dalla enorme apertura alare, che nidificano nella zona nord-occidentale delle Rocche. Il ritorno dall’escursione è tutto in discesa, lungo la stessa via dell’andata, ma è possibile prevedere come alternativa, la traversata da sud a nord, fino al paese di San Marco D’Alunzio, antico borgo di montagna.
Itinerari 2021 (a cura dell'associazione "I Nebrodi")
Che sia un’avventura solitaria o un giro organizzato, “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (Marcel Proust). Dunque…buon viaggio!
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