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“Invisibili”, canzone di Cateno De Luca e Grazia Di Michele dedicata a chi vive in baracca - VIDEO

«A ottobre dello scorso anno, sono andata a Messina con Red Ronnie per incontrare cantautori e cantautrici siciliani, e in questa occasione ho conosciuto il sindaco Cateno De Luca. Sapevo del suo impegno per eliminare il problema delle baraccopoli dove vivono tuttora quasi diecimila persone, circa tremila famiglie. La questione delle baraccopoli messinesi, evidentemente non è stata mai affrontata e risolta... è rimasta decenni dopo decenni immutata, una ferita aperta non solo per Messina e per la Sicilia ma per l’intero Paese».

Chi parla è Grazia Di Michele, tra le più apprezzate autrici e interpreti della canzone italiana. «Quando il sindaco De Luca mi ha chiesto cosa volessi visitare della città, facendomi gentilmente da guida, gli ho chiesto di portarmi a vedere delle baraccopoli... La prima tappa del nostro “ tour”, dopo una piccola serie di tornanti per salire, è stata la vista dall’alto della prima baraccopoli appena evacuata: Fondo Fucile. Vedevo un unico tetto enorme di lamiera grigia, sotto casupole addossate l’una all’altra, intorno segni di desolazione e degrado, ma vedevo qualcos’altro di sconvolgente, che le ottanta baraccopoli di cui mi avevano parlato, erano oltre che fuori anche dentro la città, vicino all’Ospedale, ai negozi, alle strade centrali… una città intera conviveva fianco a fianco con quartieri degradati, insani e invivibili. Le persone che ci vivevano dentro, loro e le baracche erano forse diventate “Invisibili”».

E continua il racconto: «La seconda tappa è stata all’interno di una baraccopoli, dove ho incontrato le persone, sono entrata nelle loro case precarie costruite intorno ai pali della luce, vicino a un fiume che esonda spesso costringendole a scappare di corsa, persone che si esercitano a tenere in alto i bambini o le cose da mettere in salvo. In una baracca piccola per una sola persona ci hanno fatto entrare per offrirci un caffè, e ci ho trovato dentro tre generazioni: bambini con i genitori e i nonni che parlavano con il sindaco delle malattie respiratorie, dei tumori, dell’inquinamento, dei topi, dei problemi igienici. Mi guardavo intorno pensando al decoro con il quale nonostante tutto avevano curato quello spazio angusto. E poi è arrivata una telefonata, c’era un incendio in un’altra baraccopoli e siamo scappati di corsa verso un nuovo disastro. Il senso di sconforto, di sdegno e incredulità mi ha accompagnato a lungo».

Ecco spiegata la genesi della canzone “Invisibili”: «Tornando a Roma, sull’aereo, ho scritto il testo, l’ho condiviso con Cateno e coinvolto un mio collaboratore, Matteo Caretto, affinché scrivesse la musica . È nato da questa esperienza il brano». De Luca lo ha interpretato: «È un testo bellissimo, è la mia personale colonna sonora di questi anni di impegno sul fronte del Risanamento».

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