E' morto nella notte dopo alcuni giorni di agonia il pugile Patrick Day. Il 27enne americano era andato al tappeto durante un match contro Charles Conwell a Chicago: giunto al decimo round è andato al tappeto e le sue condizioni sono apparse subito gravi.
Gli è stato riscontrato un grave trauma cranico ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico al cervello, ma i medici non sono riusciti a salvarlo.
L'incontro con Conwell era nella categoria dei pesi superwelter. In carriera aveva disputato 22 incontri da professionista, con 17 vittorie, 4 sconfitte e un pari.
A comunicare la notizia della sua morte è stato il suo promoter, Lou DiBella. "Era circondato dalla sua famiglia, dagli amici intimi e dai membri della sua squadra di boxe, incluso il suo mentore, amico e allenatore Joe Higgins. A nome della famiglia, della squadra di Patrick e delle persone a lui più vicine, siamo grati per le preghiere e le espressioni di sostegno" si legge nella nota.
Conwell, che aveva partecipato alle Olimpiadi del 2016, aveva invitato i suoi fan a pregare per Day.
Persone:
6 Commenti
Ruth Emilia Livramento
18/10/2019 06:55
R.I.P.
Stefano
18/10/2019 07:08
Ma che sport sarebbe la boxe? Trovo vergognoso che persone CRISTIANE tolleraino o guardino la violenza per puro divertimento! Uccidere un uomo prendendolo a pugni in faccia in nome dello sport non può avere giustificazioni, nemmeno in nome della libertà personale E del diritto di esprimersi !
Enrico Bertoli
23/11/2019 22:10
Eh si....infatti mi chiedevo, seguendo il Suo ragionamento, come possa un cristiano tollerare l'automobilismo ed anche il motociclismo...ma soprattutto come possa tollerare il calcio che consente ai suoi tifosi (una parte non tutti certo) di esprimere violenza, maleducazione, delinquenza, vandalismo e razzismo. Facciamo così: scriviamo al Papa di emettere un enciclica di bando della maggior parte degli sport in nome della fede dei buoni cristiani.
Enzo
18/10/2019 09:47
Il tuo commento è un pinzimonio di ignoranza in cui hai intinto, come è comune fare tra i credenti, della religione. Lascia che ti esponga il mio parere da tuo connazionale, giovane ed ex praticante di questo sport.. quello che si instaura tra due boxer e lo spirito sul quale lo sport si fonda, è il rispetto. Non si tratta di violenza gratuita né di voler 'uccidere' come hai scritto. Ti posso assicurare che nessuno in questo sport pratica per annientare l'avversario, ma è piuttosto una continua sfida con se stessi e le proprie capacità. Ogni avversario, ogni vittoria, ogni sconfitta arricchisce il singolo sportivo.. Lascia questo sport a chi sa apprezzarlo e ne capisce, torna a recitare la parola del tuo signore
Vincenzo
18/10/2019 11:24
Di certo non si fanno carezze ma pugni e testate
Christian
19/10/2019 22:46
R.i.p.
Paola De Bellis
23/10/2019 10:57
La boxe è un arte,chi la critica non la conosce. Troppo semplice dire di uomini ( donne) che fanno a pugni,il rischio è messo nel conto delle cose,ma alla base c è un rispetto che chi non pratica non può capire.
Roberto
21/10/2019 10:27
praticare il pugilato è una scelta di vita, non è obbligatorio, a chi non piace , non lo segua, però si astengano dal commentarlo profani e pressapochisti. D' altra parte anche a me' non piacciono tanti sport anche più pericolosi dalla boxe , ma rispetto la volontà di chi vuole praticarli.
Stephen Law
28/10/2019 17:27
R.I.P.