Non avrà vinto il Pallone d’Oro e avrà snobbato - non senza polemiche - la cerimonia che a Parigi ha incoronato per la sesta volta l’eterno rivale Lionel Messi, ma Cristiano Ronaldo può consolarsi almeno con il premio di migliore giocatore di Serie A. «È un orgoglio da esibire - dice Ronaldo in italiano - questo premio, ringrazio i miei compagni della Juventus. Sono molto contento di giocare in Italia, è un campionato molto difficile. Voglio ripetermi anche quest’anno». L'asso portoghese della Juventus ha sbaragliato la concorrenza, votato dai colleghi del Gran Galà del Calcio 2019. Una lunga attesa prima del suo arrivo, un rincorrersi di voci, alimentate dalla stessa Juventus che non conferma né smentisce la presenza di Cristiano Ronaldo, arrivato a bordo di un Suv bianco e scortato da diversi body guard con massime misure di sicurezza. «Resta il migliore di sempre», la carezza del suo agente Jorge Mendes. «Resta alla Juventus al 100%, meritava il Pallone d’Oro», la certezza di Fabio Paratici. Ronaldo è stato però sconfitto da Quagliarella per il gol più bello, un elegante tacco a segno contro il Napoli. Fa incetta di premi l’Atalanta, premiata come migliore società, mentre Gasperini risulta il tecnico più votato. Tonali viene premiato come miglior giovane del campionato di B, riconoscimento alla carriera per Gattuso. Gianluca Rocchi è il miglior arbitro. Manuela Gugliano vince il primo premio come migliore giocatrice del campionato femminile, di Thaisa Moreno la rete più spettacolare, un tracciante da 30 metri contro la Juventus. Formate anche le due top undici del campionato, quella maschile e quella femminile: in porta Handanovic, in difesa Joao Cancelo, Koulibaly, Chiellini e Kolarov; a centrocampo Barella, Pjanic, Ilicic; tridente pesante con Cristiano Ronaldo, il capocannoniere Quagliarella e Zapata. Nel femminile è sempre un predominio della Juventus che mette nella squadra ideale sei giocatrici: Giuliani, Gama, Salvai, Galli, Cernoia e Bonansea. Completano l’undici Guagni, Bartoli, Giugliani, Giacinti e Mauro.