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L'Inter si gioca tutto con il Barcellona, Conte: "Usciremo a testa alta da San Siro"

La partita decisiva, contro il Barcellona dei campioni pur senza Messi, per centrare il passaggio agli ottavi di Champions League che mancano da sette anni: Antonio Conte chiama a raccolta i tifosi, «l'energia positiva» di San Siro che sfiorerà il tutto esaurito con record d’incasso, per un’impresa che deve essere di tutti «sia dei giocatori in campo che del tifoso sugli spalti».

Novanta minuti fondamentali per l’Inter che è trascinata dall’entusiasmo del primo posto in classifica. «È una partita importante, ci giochiamo la qualificazione. Se riavvolgiamo il nastro - sottolinea Conte - quando ci sono stati i sorteggi si è parlato di un girone molto difficile. Il fatto di essere arrivati all’ultima giornata a giocarci la qualificazione in casa contro il Barcellona, ci deve dare grande orgoglio».

L’Inter, forte dello scontro diretto a favore, dovrà almeno ottenere lo stesso risultato (presente anche sul maxi schermo di San Siro) del Borussia Dortmund impegnato in casa contro lo Slavia Praga. Vincere contro il Barcellona, già qualificato come primo del girone, permetterebbe ai nerazzurri di non fare calcoli e di non guardare alla sfida di Dortmund.

«Vincendo, o facendo lo stesso risultato del Dortmund - ricorda Conte - passeremmo il turno. Continueremo a fare un’esperienza in Champions, molti di noi non ne sono stati grandi frequentatori, io per primo». Il Barca senza Messi, Piqué e Sergi Roberto non convocati, potrebbe decidere per il turnover in vista della sfida di sabato contro la Real Sociedad e il Clasico di mercoledì.

Ma Conte sa che non sarà comunque una partita facile: «Dobbiamo pensare a noi stessi. Non dovremo avere recriminazioni a fine gara, dobbiamo dare tutto. Stiamo parlando del Barcellona, una delle squadre più forti al mondo, hanno per obiettivo vincere tutte le competizioni e la rosa deve essere composta da 20-22 giocatori molto forti.

Hanno la serenità del primo posto, ma allo stesso tempo hanno la serenità di giocarsi le partita senza pressioni che può appesantire le gambe». La spensieratezza del Barcellona contro l’aut aut con cui deve fare i conti l’Inter ancora in emergenza per gli infortuni. Candreva ha svolto la rifinitura con la squadra, ma non ci saranno Sensi, Barella, Gagliardini e Sanchez.

«Le difficoltà forgiano, ci devono esaltare, l’importante è uscire a testa alta e così faremo», minimizza Conte. Forse, come dice anche l’ex patron Massimo Moratti, basterà una prestazione come quella dell’andata, quando l’Inter giocò sessanta minuti perfetti per poi calare. «Siamo cresciuti e abbiamo fatto molti step», ricorda Conte che potrà contare sulla spinta degli oltre 70 mila di San Siro ma senza sentire quei fischi e brusii che hanno accompagnato qualche errore nel pari contro la Roma.

Anche la Curva Nord si appella all’intero stadio appendendo uno striscione sui cancelli del Meazza: «Chi ti ama non ti fischia, martedì una bolgia interista». Un messaggio rilanciato anche dal tecnico: «Ci aspettiamo tanta energia positiva dal nostro stadio, da tutti i settori. Dobbiamo andare tutti al prossimo turno e per tutti intendo il calciatore in campo e i tifosi sugli spalti. Perseguiamo insieme questo prestigioso traguardo».

Dal 2012 l’Inter non rientra tra le sedici migliori squadre del mondo. In palio c'è l’orgoglio, circa 15 milioni di euro (tra premi qualificazioni e incassi) e l’appeal sul mercato di gennaio. Giocare la Champions fa la differenza per profili come Vidal e per trattenere giocatori come Lautaro finito proprio nel mirino del Barcellona. Una notte da dentro o fuori per scrivere un altro pezzo di storia di questa Inter di Conte già capace di regalare incertezza, dopo otto anni, al campionato di Serie A.

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