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Luca Ursano, il terzo ‘ragazzo di Calabria’ sulle tracce di Panetta e Leone: “E ora l'Azzurro”

Tempra, cuore, obiettivi. Tre parole che rappresentano la corazza di un runner. Perché in fondo ogni buon atleta che si rispetti, quelle paroline deve averle incise del Dna se vuole restare al “mondo” (sportivo). Correre, andare oltre. E farlo più e meglio degli altri. Caratteristiche - quelle - che sono forgiate nella mente e nel cuore del catanzarese Luca Ursano, il terzo “ragazzo di Calabria”. Sulla scia di Francesco Panetta, il sidernese che ispirò la famosa pellicola  in grado di commuovere un Paese intero. Poi è stata la volta del cosentino Maurizio Leone, campione di cross a dispetto di chi lo voleva come semplice comparsa in occasione dei Tricolori del 2005. Cos'hanno in comune i tre runner oltre alla calabresità e alla stoffa? Sono gli unici in regione, nella storia, ad aver abbattuto il muro dei 29' sulla distanza dei 10mila metri. L'ex atleta della Fiamma Catanzaro e della Cosenza K42 lo ha fatto limando di quasi 40 secondi il suo personale (e scendendo fino 28'53''01 in occasione dei campionati regionali di Tolentino, in Abruzzo), guadagnandosi anche la possibilità di conquistare la maglia della Nazionale.

La strada è lunga, ma nulla è impossibile, ora che al suo fianco c'è - ironia della sorte - proprio Maurizio Leone, anima tecnica della Cosenza K42 oltre che responsabile del mezzofondo dell'atletica in Puglia. «Maurizio per me è un punto di riferimento tecnico e umano, con lui al mio fianco ho imparato a soffrire e a non mollare. Ho attraversato una stagione difficile, soprattutto per via dell'infortunio che ha condizionato la mia esperienza a Modena. Sono ripartito, a 24 anni (li compirà mercoledì 26: ndr) e spero che io possa essere d'esempio per tutti quei giovani che tendono ad abbattersi: mai mollare. E adesso sogno di indossare la canotta della Nazionale. Mi sono guadagnato una chance con il tempo fatto segnare ai Regionali e spero di non sprecarla. Ringrazio l'Atletica Vomano guidata dal responsabile Gabriele Di Giuseppe per avermi accolto e per essere molto presente anche sul territorio grazie al progetto l'Abruzzo torna a correre».

Gli fa eco il suo guru Leone. «Luca è maturato molto, soprattutto nelle difficoltà. Ci sono dei margini importanti per continuare a crescere e mi auguro di cuore possa infrangere il mio primato sulla distanza oltre che di gareggiare per l'Italia: sarebbe un gran regalo anche per me, significherebbe aver svolto un ottimo lavoro».

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