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Egitto: Morsi nuovo presidente

Il candidato dei Fratelli Musulmani Mohamed Morsi ha vinto le elezioni presidenziali in Egitto. Ha avuto 13.230.131 voti contro i 12.347.038 voti di Ahmed Shafiq, ultimo primo ministro di Mubarak. Il tasso di affluenza è stato del 51,85%. A Morsi è andato il 51,73% dei voti, a Shafiq 48,27%. Lo ha annunciato il presidente della commissione elettorale. E poco dopo il capo del Consiglio militare egiziano Hussen Tantawi ha telefonato al vincitore per congratularsi.

Morsi è così ufficialmente il presidente eletto dal popolo dopo la caduta del rais Hosni Mubarak.

Non appena il presidente della Commissione elettorale ha annunciato la vittoria delle elezioni da parte del Fratello musulmano, piazza Tahrir è esplosa in un boato di gioia. I suoi sostenitori, decine di migliaia, stanno ballando scandendo il suo nome.

Anche nelle strade di Gaza all'annuncio della notizia si è riversata una folla in tripudio. Una fonte locale riferisce di scene di gioia popolare, accompagnate da ripetuti spari in aria e dallo sventolare dei vessilli verdi di Hamas, nonché di bandiere egiziane. La stessa fonte aggiunge che fra i palestinesi vicini ad al-Fatah si è diffusa invece un'atmosfera di sconforto e di preoccupazione. "Alcuni di loro sembrano vicini alle lacrime", ha notato la fonte.

Israele invece per il momento tace. Ma un funzionario governativo, citato dalla radio militare, ha gia' osservato che gli sviluppi rischiano di essere negativi. ''Fin dall'inizio avevamo avvertito che la primavera araba rischiava di trasformarsi in un inverno islamico. Allora - ha aggiunto, alludendo forse agli Stati Uniti - le nostre previsioni erano state oggetto di scherno. Adesso appaiono invece piu' fondate''.

LA VIGILIA DELL'ANNUNCIO - Ad una settimana esatta dal ballottaggio delle presidenziali, gli egiziani conoscono il nome del loro primo presidente eletto democraticamente. La commissione elettorale ha rotto gli indugi e ieri, mentre piazza Tahrir si riempiva ancora di sostenitori del Fratello musulmano Mohamed Morsi, ha annunciato per oggi la proclamazione del vincitore. Con la loro presenza a migliaia in piazza, i manifestanti supportano Morsi e dicono anche no allo scioglimento del Parlamento, sancito dalla Corte costituzionale, e alla aggiunta costituzionale varata dai militari con la quale si attribuiscono vari poteri fra i quali quello legislativo.

La sfida della piazza ai militari entra nel suo quinto giorno e la decisione di annunciare l'esito del voto oggi non ha sgombrato il campo dalle voci che continuano a girare da giorni su un patto fra militari e Fratelli musulmani per spianare la strada alla prima presidenza di un uomo della Fratellanza, organizzazione illegale fino alla caduta di Hosni Mubarak. In vista dell'annuncio il ministero degli Interni ha stabilito un piano severo di misure di sicurezza prevedendo la possibilità anche di "misure preventive". Da giorni circola la voce che il Consiglio militare imporrà un coprifuoco non appena i risultati delle presidenziali saranno resi pubblici.

Malgrado l'attesa, che ha fatto crescere esponenzialmente la tensione, solo i Fratelli musulmani, però, si dicono certi che sarà quello di Morsi il nome che domani pronunciato dal presidente della commissione elettorale Faruk Sultan. Sulla pagina twitter del suo avversario, l'ultimo premier sotto Mubarak, Ahmad Shafiq, si sostiene invece che sarà proprio lui il nuovo presidente egiziano. Nessuna conferma in giornata sul negoziato fra militari e Fratellanza e se abbia dato esiti. Sul piatto ci sarebbe un via libera alla presidenza Morsi in cambio di una accettazione delle due misure che la piazza sta contestando da giorni, lo scioglimento del parlamento e i maggiori poteri ai militari. Il portavoce della Fratellanza Mahmoud Ghazal ha smentito che ci sia un accordo di questo genere, sostenendo anche che le proteste "pacifiche" servono per impedire che siano presentati risultati "truccati".

Il premier Kamal el Ganzuri, in quella che potrebbe essere la sua ultima conferenza stampa, ha accusato il clima di conflitto e di squilibrio politico per le crescenti difficoltà economiche del paese. Per alcuni manifestanti in piazza, sostenitori di Morsi, l'accusa del premier è invece un attacco ai Fratelli musulmani. "Sta dicendo che gli investitori scappano per colpa nostra", dice un manifestante. E anche Shafiq e il Consiglio miitare oggi hanno avuto la loro manifestazione di sostegno. In centinaia hanno scelto di ritrovarsi sul vialone a Nasr City al Cairo, dove nel 1981 l'allora presidente egiziano Anwar Sadat venne ucciso da un commando di islamici.

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