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"No tagli agli statali
o sarà mobilitazione"

"Giù le mani dagli statali o sarà "mobilitazione, a tappeto e in tutte le città". Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, avverte il governo in vista del tavolo convocato martedì mattina a Palazzo Chigi, con le parti sociali, sulla spending review. E, parlando con l'ANSA, indica la linea del sindacato: sì ad una "vera" riorganizzazione della Pubblica amministrazione che dia "prospettiva e dignità al lavoro pubblico e garanzia dei servizi ai cittadini", sì alla lotta agli sprechi effettivi, no categorico ai tagli lineari, che fanno solo "danni", a cominciare dal personale, che in questi anni ha già pagato il prezzo della crisi.
"Come noi sosterremo con grande forza un progetto del governo per una vera ridefinizione degli assetti della Pubblica amministrazione, per un vero piano industriale, capace di dare prospettiva e dignità al lavoro pubblico e garanzia dei servizi ai cittadini, con la stessa forza contrasteremo un disegno della serie 'facimm ammuina'", dice Bonanni. Che respinge così ogni ipotesi di esubero e taglio.

"Chiediamo una discussione puntuale e siamo disponibili alla cooperazione nel quadro di un nuovo impianto" che non preveda "tagli lineari, che fanno più danno di quanto ci aspetteremmo".
Ed al "governo tecnico di Monti", proprio per la sua natura, il segretario generale della Cisl chiede di agire contro gli sprechi effettivi "senza fare l'errore di dare in pasto all'opinione pubblica fatti solo clamorosi".

"Chiediamo - prosegue Bonanni - un esame dettagliato sulle misure di risparmio innanzitutto, su come si possono sistematizzare gli acquisti in tutte le pubbliche amministrazioni, su come combattere ogni spreco. Ma quello che ci interessa di più è la ristrutturazione delle istituzioni e delle amministrazioni". Il numero uno del sindacato di via Po, dice no ai "tagli lineari" convinto che "più che produrre risparmi produrrebbero ulteriori costi perché non combattono gli sprechi e non costruiscono quello che da tempo chiediamo: produttività e funzionalità della Pa. Si comincia dalle fondamenta e non dal tetto", ammonisce. Per questo, continua Bonanni, "ci aspettiamo una proposta complessiva che porti le regioni ad essere più sobrie, le province a sparire ed i comuni ad accorparsi. Dentro questo schema ci aspettiamo un vero piano industriale.

Diversamente il taglio per il taglio - dice Bonanni riferendosi innanzitutto agli organici - costerà di più. Se si spostano le persone, la mobilità o la pensione hanno comunque un costo".
E dopo il vertice Ue riconosce come positivo "il risultato portato a casa" dal premier Mario Monti ma perché il risultato stesso non risulti "effimero - è la sua convinzione - bisogna mettere mano ad un vero governo politico europeo espressione dei cittadini e ad un solo indirizzo fiscale e di bilancio".

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