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L'Atelier Versace
tra tarocchi e ricordi

Tarocchi, il sole e la luna, tanti simboli e anche molti numeri romani: una moda esoterica? Forse un po', ma tanto femminile eppure grintosa, sognante ma combattiva. E' la nuova haute couture di Atelier Versace, che stasera ha aperto la rassegna parigina e stupito tutti, con un ritorno all'Hotel Ritz di Parigi, dove Gianni Versace amava far sfilare la sua alta moda e dove andò in passerella anche la sua ultima collezione, il 7 luglio 1997, una settimana prima di essere ucciso a Miami.

La sorella Donatella lo salutò proprio qui, nel famoso albergo di Place Vendome, dove è voluta tornare, emozionata, 15 anni dopo, senza paura ma con molti ricordi dolci. "Io e Gianni discutevamo spesso, lui amava la bellezza femminile ma io, come donna, sapevo e so nascondere i difetti del corpo e valorizzarne i pregi: gli dicevo, questo non me lo metterei mai, e lui mi ascoltava. Qualche volta ho fatto anche di testa mia. Ricordo quando lui creò un meraviglioso vestito nero, castigato davanti, ma con una profonda scollatura a virgola sulla schiena e uno spacco vertiginoso: doveva essere abbinato a un paio di leggings ricamati, ma io feci finta che li avessero rovinati stirandoli e imposi le gambe nude, fu un successo planetario".

Donatella ricorda tutta la grandezza del fratello, ma è anche consapevole che oggi "la moda è diventata molto più difficile, molto più competitiva. Ai suoi tempi non c'erano né i grandi gruppi del lusso, che oggi fanno i loro giochi, né Internet e le tecnologie che creano nuove suggestioni creative". Modernità dunque, ma anche il sentore misterioso di antichi esoterismi: ecco dunque la collezione dei tarocchi che stasera, in due sfilate consecutive, Parigi applaude. C'é il jet set parigino, ma anche divi come Pierce Brosnan, Jessica Alba, Lea Michelle, Milla Jovovich. Per loro, una cena dopo-sfilata, organizzata da Al Fayed, padrone dell'albergo, per salutare la lunga chiusura del Ritz che affronterà 27 mesi di ristrutturazione. Poi la platea degli ospiti si allargherà, con il party tutto Versace. La ricetta di Donatella prevede che l'alta moda debba "esprimere il massimo dello splendore e della bellezza", e che debba stupire, ovviamente.

Detto e fatto. Le modelle sono dei cloni di Veronica Lake, ma su sandali stiletto con miriadi di cinturini e fibbie, un po' nel futuro e un po' nell'antica Roma, in abiti di un inedito rosa ramato dove le figure dei tarocchi si scompongono alla Picasso. Strette cinture corpetto, con cifre romane o gruppi di stelle, definiscono la silhouette di chiffon vaporoso. Ma non è una moda da fatina: una miriade di striscioline di plastica lavorate sulla seta stampata e chiuse da piccole fibbie trasformano i vestiti, o anche solo una loro parte, in corazze di inedita fantasia. I vestiti di rete di cristalli rosa sembrano una notte stellata mentre i miniabiti in patchwork di maglia svarovski (evoluzione della famosa maglia metallica di Gianni) sono legati da lacci di pelle, in un generale tripudio di perle e oro che si mescolano con i colori pastello della collezione. Nel salone dove sfilava Gianni, la scalinata è stata nascosta, sostituita da una porta girevole fatta di specchio: nella moda e nella vita c'é chi entra e chi esce.

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L'Alta moda non patisce la crisi, almeno così sembra. Mentre anche Dolce & Gabbana si prepara a esordire con la novità di una propria haute couture (ma in un luogo insolito, a Taormina, il 9 luglio), le altre maison, quelle che tradizionalmente si dedicano all'eleganza esclusiva da atelier, sono pronte a mettere in mostra le loro creazioni a Parigi, in un fitto calendario da oggi a mercoledì, con una coda - giovedì - dedicata all'alta gioielleria griffata. Stasera la rassegna inizia con Atelier Versace, al Ritz, dove sfilava l'alta moda di Gianni, dove andò in passerella anche l'ultima volta, il 7 luglio 1997, una settimana prima di essere ucciso a Miami.

Per la haute couture della Medusa è un ritorno sulla scena, voluto da Donatella già la scorsa stagione, ma confermato stavolta con una vera passerella e tanti invitati. Da domani i soliti noti d'alto lignaggio si alterneranno sulle scene: da Christian Dior esordisce il nuovo stilista Raf Simons (ma non vi potremo dar conto compiutamente della sfilata in quanto la casa francese ha deciso di non invitare le agenzie di stampa). L'elenco delle grandi firme che andranno in passerella nei prossimi giorni comprende, tra gli altri, gli italiani Armani Privé, Giambattista Valli, Valentino e la Maison Martin Margiela del gruppo di Renzo Rosso. I francesi esibiranno, oltre a Dior, le collezioni di Givenchy (disegnata da Riccardo Tisci), Chanel, Jean Paul Gaultier, Franck Sorbier. Tra gli eventi più attesi di queste giornate di moda esclusiva, anche il rilancio della maison fondata dall'italiana Elsa Schiaparelli e da lei chiusa nel 1954.

Il nome della stravagante creatrice (il Metropolitan Museum di New York le sta dedicando una mostra, accostandole la figura di Miuccia Prada) che fu vicina alle avanguardie artistiche parigine, sembrava ormai solo un capitolo importante della storia del costume del 900, fino a quando, nel 2006, Diego Della Valle ebbe l'iniziativa di rilevare il marchio e l'archivio. A lungo atteso, ora il rilancio è pronto, affidato a una icona dell'eleganza, Farida Khelfa, ex top model cinquantenne di origine algerina, già musa di Azzedine Alaia e di Jean Paul Gaultier. Lei sarà l'ambasciatrice del marchio e solo a settembre si dovrebbe invece sapere il nome dello stilista. Ma intanto a Parigi si inaugura la sede della maison, al numero 21 di place Vendome, proprio all'indirizzo del primo atelier Schiaparelli.

 

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