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Chanel al Gran Palais
vintage d'annata

Stavolta Chanel fa salotto, tra le seggioline di midollino bianco, in mezzo a 130 alberelli decorati con 65 mila camelie di stoffa, quelle preferite da Mademoiselle. Lo scenario è sempre quello del Grand Palais ma stavolta l'atmosfera vuole essere più raccolta, per celebrare una collezione che dichiara esplicitamente l'ispirazione "vintage", d'annata. In effetti tutto è molto Coco Chanel, fin troppo.

Sembra che qualcuno abbia aperto l'armadio della fondatrice e abbia tirato fuori i suoi vestiti, quelli anni Trenta soprattutto. I capelli raccolti nella retina, tanto tweed grigio e rosa, ma in versione mohair (che fa svolazzare la peluria nell'aria) e con luccichii di lurex, oppure a motivi patchwork che mescolano le tessiture. Brillano anche le calze in lamé, eppure resta un'alta moda soprattutto da giorno, con motivi di arricciature e pieghe anche sulle lunghe gonne di lana, con pantaloni morbidi e camicia, con le borse pochette nello stesso tweed del vestito.

Potrebbe essere un pret-porter in effetti, dicono un po' tutti. E l'effetto non è smentito dalla serie finale di preziosi abiti da sera tra il grigio e il rosa, disseminati di camelie e di piume. Chic i vestiti un po' lungi su fianchi a pieghe piatte, che paiono presi dall'archivio di rue Cambon. Langue un po' l'ispirazione di Karl Lagerfeld, stilista della maison e un uomo non più giovane, che tuttavia continua a cimentarsi con tre marchi (anche la sua etichetta e Fendi, oltre a Chanel) per un enorme numero di collezioni e di collaborazioni, stagione dopo stagione, tra pret-a-porter e alta moda.

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