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"Una vittoria
indimenticabile"

Paolo Rossi

"La vittoria al Bernabeu contro la Germania? Una straordinaria esplosione di patriottismo": Paolo Rossi, centravanti della Nazionale azzurra che vinse i Mondiali di Spagna l'11 luglio 1982, ricorda con intatta emozione, a distanza di 30 anni esatti, la serata di Madrid. 'Pablito' è a Polignano a Mare (Bari), dove stasera presenta '1982. Il mio mitico mondiale', al festival 'Il libro possibile'. "Partimmo contro ogni pronostico e con il passare delle gare conquistammo la fiducia della gente. Eravamo un gruppo straordinario - ricorda Rossi - con forte determinazione. C'erano giocatori che hanno fatto la storia del calcio. Dopo il primo gol al Brasile, il mio Mondiale è cambiato e non mi sono più fermato fino alla notte magica della finale". "Dopo il fischio finale - aggiunge Rossi - non sono riuscito a completare il giro di campo. Avevo fortissimi crampi e sono caduto. Ero vicino a un tabellone pubblicitario, disteso. Da lì ho visto un cielo di tricolori che sventolavano nello stadio". "La notte dopo la partita - ricorda ancora - non riuscivamo a dormire e camminavamo per i corridoi dell'albergo con Tardelli e gli altri, parlando con l'adrenalina alle stelle. Quando rientrammo in Italia, nel tragitto dall'aeroporto di Ciampino al centro di Roma, fummo accolti da un tripudio di bandiere e di popolo festante: solo allora ci accorgemmo della gioia immensa che avevamo regalato alla nostra Italia". L'ultimo pezzo di Amarcord di Rossi è per Enzo Bearzot, indimenticabile ct della Nazionale vittoriosa: "E' stato un grande allenatore. Difendeva come un leone i suoi giocatori. Ci sapeva caricare e dare grandi motivazioni. Con lui tutti davamo qualcosa in più". "Sarebbe stato bello - conclude - festeggiare il trentennale insieme a Bearzot, che di questo successo ha i maggiori meriti". (ANSA)

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