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Monti: "Duro percorso di guerra"
Grilli ministro dell'Economia

Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha proposto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di nominare il Prof Vittorio Grilli a Ministro dell'Economia e delle Finanze e si recherà al Palazzo del Quirinale alle ore 16.30 per la cerimonia del giuramento. Il Prof Grilli, finora Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, ha collaborato strettamente con Monti che fino ad oggi ha retto il Ministero ad interim. Lo rende noto un comunicato di Palazzo Chigi.

 

L'Italia ha intrapreso "un percorso di guerra durissimo" ha detto il premier Mario Monti all'assemblea dell'Abi. In passato, ha aggiunto, ci sono stati "esercizi profondi di concertazione" che "hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli non trovano facilmente lavoro. Mi auguro che tutte le parti sociali si ispirino all'atteggiamento di collaborazione" dimostrato dal presidente dell'Abi Giuseppe Mussari.

Le parti sociali "debbano restare parti, ed essere viste dalla società come parti vitali e parti importanti, ma non soggetti nei confronti dei quali il potere pubblico dia in outsourcing responsabilità politiche", ha aggiunto.

I risultati del vertice europeo, secondo Monti, sono un "progresso significativo" ma "poiché i mercati vivono di coerenza e di incoerenza dei messaggi è facile che queste decisioni somiglino alla tela di Penelope, e questo senza riferimenti al Paese al quale Penelope apparteneva".

"Il Parlamento e i partiti stanno dando prova di notevole responsabilità al di là dei nervosismi e delle critiche", ha continuato, e questo dovrebbe dare "serenità sulle prospettive di governo dopo che le cose avranno preso un corso più normale". In questa "fase drammatica" i partiti hanno dimostrato grande responsabilità politica e "la drammaticità non dovrebbe uscire troppo rapidamente dalla nostra memoria".

"Ci vorrà del tempo" ma "non ho dubbi" che le misure del governo avranno effetti sulla crescita e l'occupazione, "le cose che i cittadini vedono", ha affermato Monti, ricordando le previsioni di ieri dell'Fmi che parlava di una ripresa dell'Italia nella seconda metà del 2013.

"Berlusconi fu sottoposto a una pressione prossima all'umiliazione" e ci fu "un tentativo di far cedere all'Italia parte della sua sovranita", ha detto il premier. E' stata "una situazione sgradevole", ha aggiunto.

CAMUSSO SI INFURIA: MONTI NON SA DI COSA PARLA - "Credo che non sappia di cosa sta parlando. Vorrei ricordargli che l'ultima concertazione nel nostro Paese è quella del 1993: un accordo che salvò il Paese dalla bancarotta, con una riforma delle pensioni equa, al contrario di quella fatta dal suo Governo". Così il leader della Cgil Susanna Camusso commenta le parole di Monti. "Le lezioni di democrazia sono sempre utili. Le rappresentanze sociali sono elette e misurate sulla base del consenso. Prendere lezioni di democrazia da chi é cooptato e non si è misurato col voto è un po' imbarazzante per il futuro democratico del Paese". "Farlo nella platea delle banche e degli interessi bancari nella crisi - ha aggiunto Camusso - meriterebbe una riflessione".

VISCO: ITALIA ANCORA IN RECESSIONE, ALLARME SPREAD - "L'economia italiana è ancora in recessione", pesano "l'aumento del costo e il deterioramento della disponibilità di credito per la crisi del debito sovrano". Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco intervenendo all'assemblea annuale dell'Abi, ribadendo che lo spread è "di gran lunga superiore a quanto giustificato dai fondamentali della nostra economia". "Le politiche di affidamento devono essere basate sulla solidità dei progetti imprenditoriali, non su relazioni e legami che ne prescindano", afferma il governatore. Secondo Visco "non sono oggi più sostenibili" oggi con la crisi. Le banche "sono chiamate a decisioni difficili: non far mancare finanza alle imprese solide, evitare di prolungare il sostegno a quelle senza prospettive. Anche dall'esito di queste scelte dipendono i tempi e l'intensità della ripresa della crescita". La Banca d'Italia ha chiesto alle banche "di innalzare ulteriormente i livelli di patrimonio di migliore qualità rispetto a quelli regolamentari", aggiunge Visco secondo cui le banche italiane devono "consolidare i progressi conseguiti sul fronte patrimoniale".

MUSSARI: ANCHE DOPO MONTI RIGORE E CRESCITA - L'Italia non ''potra' smettere di continuare a dare impulso a rigore e crescita''. E' quanto chiede il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari che chiede di dare ''continuita' al percorso intrapreso oggi e, ancor piu' domani, all'esito della tornata elettorale'' dopo la fine del governo Monti affinche' non siano ''vani gli sforzi''.

- NORME E FISCO PENALIZZANO REDDITO BANCHE - Normativa e fisco penalizzano la redditività delle banche italiane. Mussari ha detto: "500 provvedimenti negli ultimi 5 anni" hanno interessato il settore e ci sono "quasi 15 punti di pressione fiscale effettiva" in più rispetto all'Europa.

- NON UN EURO DA BCE SOTTRATTO A ECONOMIA - "Non un euro di potenziale liquidità per imprese e famiglie è stato sottratto all'economia reale", ha detto Mussari, in merito all'utilizzo della liquidità aggiuntiva resa disponibile dalla Bce.

- BENE SPENDING REVIEW, RISORSE AL TAGLIO DELLE TASSE - "La spending review rappresenta un momento di trasformazione qualitativa della battaglia per il contenimento delle uscite". Mussari ha sottolineato che "tutte le risorse provenienti dai risparmi della spending review devono essere destinate alla riduzione della pressione fiscale, che ha raggiunto livelli insostenibili per imprese e famiglie".

- NO ALTERNATIVA A EURO, DRAMMATICO SE IMPLODE - "Ci si salva solo con più Europa. Non c'è alternativa credibile e di progresso all'euro". E "drammatici sarebbero gli effetti di una implosione", anche per la Germania, ha dichiarato il presidente dell'Abi sottolineando che "la crisi che stiamo vivendo oggi è una crisi di fiducia nei confronti dell'Europa come entità politica ed economica", per questo serve una risposta "politica, europea ed unitaria".

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