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Partorisce
e getta il neonato,
il gemello è morto

Sarà acquisita dagli inquirenti la cartella clinica con i dati del neonato, il secondo gemellino, deceduto all'alba all'ospedale Sant'Orsola di Bologna. Il bambino era nato prematuro, a circa 23 settimane, al policlinico giovedì notte, dopo che la madre aveva partorito nella propria casa di Ozzano Emilia un gemellino e lo aveva gettato nella spazzatura, dove la polizia lo ha poi trovato morto.

La squadra mobile della polizia, che segue le indagini coordinate dal pm Domenico Ambrosino, acquisirà i dati clinici del piccolo, con anche i dettagli del decesso. A quanto si apprende la posizione della madre, una ragazza di 21 anni, non dovrebbe cambiare. La giovane è indagata per infanticidio, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza, reati collegati alla morte dell'altro figlio. La ragazza, che è sempre ricoverata al Sant'Orsola, è stata già avvisata della morte del neonato.

Il piccolo è deceduto questa mattina intorno alle 6. Era ricoverato in terapia intensiva prenatale in prognosi 'estremamente riservata'.

Il neonato aveva un peso di 490 grammi ed era nato estremamente immaturo. Nonostante gli sforzi dei sanitari del Sant'Orsola, che lo stavano assistendo in ventilazione meccanica, non ce l'ha fatta a sopravvivere.

Ancora in ospedale la madre, accusata di infanticidio, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza. Imputazioni "provvisorie", in attesa degli accertamenti medico legali disposti dalla procura di Bologna per far luce sul caso. Sono molti, infatti, gli aspetti che i consulenti dovranno chiarire. Prima di tutto se il parto è stato indotto o meno, anche se la prima ipotesi non sembra al momento avere particolare credito. Poi, cosa fondamentale, se il primo gemellino è nato morto o vivo. Nel primo caso resterebbe infatti solo il reato di occultamento di cadavere, nel secondo il reato potrebbe arrivare sino all'omicidio.

Al momento le indagini escludono che la ragazza, che vive con i genitori e la sorella in una famiglia definita normale, sia stata aiutata da qualcuno. E' possibile che la procura decida di far valutare da uno psichiatra lo stato oggettivo della giovane.

"Non sapevamo che fosse incinta. E nemmeno lei", hanno detto i genitori alla polizia. "L'avevamo vista un po' ingrassata - hanno aggiunto - ma non aveva cambiato le sue abitudini: faceva come sempre i suoi chilometri con la bici e l'altra sera io e lei ci siamo messi pure a fare gli addominali. Se lo avessimo saputo, non ci saremmo comportati così".

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