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Picasso a Milano
Lynn Davis a Venezia

La grande, imperdibile mostra dedicata a Pablo Picasso, che torna a Milano per la terza volta con 250 capolavori provenienti dal Museo Nazionale Picasso di Parigi, è l'evento di maggior richiamo di questo week end. A Venezia, invece, gli scatti di Lynn Davis, raffinata fotografa americana questa volta alle prese con i luoghi sacri dell'uomo, mentre a Roma è di scena la giovane artista marocchina Yto Barrada che racconta attraverso immagini e spiazzanti installazioni la profonda trasformazione del mondo arabo. MILANO - Si apre oggi a Palazzo Reale la grande mostra, tra le più attese dell'anno, dedicata al genio di Pablo Picasso.

Esposti oltre 200 capolavori del maestro spagnolo provenienti in gran parte dal Museo Nazionale Picasso di Parigi (attualmente chiuso per restauro), dove sono conservati i lavori che il grande artista spagnolo tenne per sé e che dopo la sua morte passarono allo Stato francese. L'antologica ripercorre l'intera produzione di Picasso: dagli esordi in Spagna ai primi contatti con l'ambiente artistico parigino, dal periodi blu e rosa alla sperimentazione cubista, dal 'ritorno all'ordiné con la parentesi neoclassica alla metamorfosi stilistica degli anni '30, dalle opere di denuncia contro la dittatura franchista e la guerra fino all' ultima e sempre vitalissima stagione creativa.

Oltre ai dipinti, un centinaio, sono in mostra sculture, ceramiche, disegni, compresi quelli originali di 'Parade', il balletto cubista messo in scena da Djaghilev nel 1917.

VENEZIA - Si intitola 'Lynn Davis. Modern View of Ancient Treasures', la mostra fotografica che si apre il 22 settembre negli spazi del Museo Archeologico Nazionale. La Davis è considerata una delle più raffinate fotografe della scena americana e qui è alla scoperta dei luoghi sacri all'uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, figure ieratiche che emergono dalle montagne. Nella rassegna veneziana, gli scatti dell'artista non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della sua incessante ricerca di un luogo della memoria. Delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica in cui le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografica sembrano essere ospitate da sempre.

ROMA - La storia ufficiale che rivive attraverso le vicende personali dei singoli uomini, i confini che velocemente si spostano, luoghi che nascono e che a un tratto spariscono: il bello del reale palpita nelle immagini di Yto Barrada, l'artista quarantenne di origini marocchine, la cui opera è allestita da oggi al Macro. Vincitrice del premio 'Deutsche Bank's Artist of the Year 2011', la Barrada porta a Roma la sua mostra 'Riffs', già presentata con successo a Berlino, Bruxelles, Chicago e Birmingham. Si tratta però di una rassegna che varia a ogni nuovo allestimento, perché prende le caratteristiche del luogo.

Al Macro, visti gli ampi spazi messi a disposizione, la Barrada e i curatori hanno potuto inserire molte opere che non sono più state esposte negli ultimi tempi. La poetica di Yto è dunque qui fruibile senza fratture ed emerge con grande impatto la tensione dell'artista per scovare gli eventi del passato, persino quelli taciuti dalla storia ufficiale.

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