Al Ris di Tremestieri gli uomini del colonnello Sergio Schiavone hanno prelevato il dna su tre uomini tra i 21 e i 47 anni che sono fortemente sospettati di aver preso parte all’agguato poi rivelatosi mortale. Il dna dei tre, che erano accompagnati dai loro difensori, gli avvocati Alessandro Billè e Giuseppe Donato, dovrà essere infatti confrontato e comparato sulle tracce genetiche rimaste su un berretto di lana che uno dei killer ha perso in quelle fasi concitate della sparatoria e sulle tracce ematiche repertate all’epoca dai carabinieri del Ris dopo il sopralluogo investigativo. La decisione di prelevare il dna a tre sospettati è stata assunta con un’ordinanza dal gip Maria Vermiglio, su richiesta del sostituto procuratore Stefano Ammendola, il magistrato che sta coordinando l’inchiesta sull’omicidio. Un’inchiesta che vede già coinvolti, e in carcere, il 32enne guardia
giurata Rosario Verdura e il 30enne imprenditore Antonino Cardia, sottoposti a fermo dal pm Alessia Giorgianni anche in relazione al pericolo di fuga, qualche tempo dopo la spedizione punitiva mortale. Sono accusati di tentato omicidio.
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