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Berlusconi: lo spread?
E che ce ne importa!

Allungano il passo le borse europee dopo una mattinata senza spunti. L'inaspettato rialzo dell'indice Zew, che misura la fiducia degli investitori tedeschi e l'asta di titoli di stato spagnoli per 3,89 miliardi di euro ridà tono ai mercati. Londra guadagna lo 0,17%, Parigi lo 0,61% e Francoforte lo 0,55%. Bene Milano e Madrid (+1,01%), favorite dai bancari e Autogrill (+3,68%). Intesa e Unicredit guadagnano lo 0,6%, Bpm l'1,5%, mentre a Madrid salgono Bankia (+1,52%) e Bbva (+1,09%).

Lo spread Btp-Bund cala a 343 punti dopo i risultati dell'asta del Tesoro di Madrid. Il rendimento del Btp decennale è in calo al 4,76%. Il differenziale tra i titoli a 10 anni di Spagna e Germania scende sotto i 420 punti base (419), con il tasso dei Bonos al 5,51%.

Avvio di seduta positivo per Piazza Affari. Il Ftse Mib segna un rialzo dello 0,3 % a 15.400 punti. Sugli scudi Autogrill (+4,58%), dopo le commesse negli aeroporti spagnoli, in lieve rialzo le banche, con Intesa (+0,58%) e Unicredit (+0,4%) dopo lo scivolone della vigilia.

"Lo spread è un imbroglio e un'invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e che governava il paese. Prima non ne avevamo mai sentito parlare, se ne parla solo da un anno, e cosa ce ne importa?", ha detto stamani Silvio Berlusconi ospite della 'Telefonata' su Canale 5. "Cosa ci importa - prosegue il Cavaliere nel corso del collegamento telefonico - di quanti interessi il nostro debito pubblico paga a chi investe nei nostri titoli rispetto a quello che pagano gli investitori che investono nel debito pubblico tedesco. Siamo andati avanti da quando c'é l'euro a pagare il 4,3 per cento, la Germania il 3,3 per cento, poi la Germania ha deciso di fare una cosa nel suo interesse ordinando di vendere tutti i titoli del tesoro italiani, a quel punto i fondi americani e internazionali hanno pensato che se la Germania vende, ci sarà sotto qualcosa e hanno iniziato a vendere anche loro. Gli investitori dunque - prosegue il Cavaliere - per investire nel nostro debito pubblico e in quello dei paesi 'cicala' hanno ritenuto di chiedere un premio per il rischio,anche solo teorico, che correvano chiedendo il 14% alla Grecia, il 7& al Portogallo ed il 6& a noi. La Germania ha approfittato di questo e forte del suo debito sovrano solido ha abbassato i tassi dell'1%. Ma a noi cosa importa?"

"Non voglio dire che ci sono stati degli errori ma Monti ha seguito una politica troppo germanocentrica. Gli indicatori economici - ha aggiunto - sono tutti peggiorati, non sta a me dare giudizi, ma i dati sono tutti negativi".

"Mi vedo questa sera a cena con Maroni per discutere dell'alleanza nazionale, degli impegni sul programma e della possibilità anche di un'intesa alle regionali", ha anche detto Berlusconi, sottolineando che la candidatura di Maroni alla Lombardia è "possibile".

"Il 50% di candidati abbiamo deciso che verrà dal mondo delle imprese - ha aggiunto -, il 20% sarà preso dalle amministrazioni locali dove c'é chi si è comportato bene e ha dimostrato di saper lavorare, un 10% dal mondo della cultura e un altro 10% sarà preso tra i parlamentari attuali".

"Con la legge elettorale in vigore si confrontano le coalizioni e tutti i partiti che sono insieme sommano i loro voti. Se gli ex An dessero luogo a una loro formazione politica avremmo dei vantaggi. Ne stiamo parlando amichevolmente e con grande stima". Lo afferma Silvio Berlusconi parlando di una possibile scissione degli ex An.

"Se dovesse accadere che gli ex An dessero vita ad una loro formazione allora cadrebbe il veto a che il Pdl non cambiasse nome, potremmo sottoporre alla nostra Direzione un altro nome, oppure mantenere questo con un simbolo diverso e cioe' quello glorioso di Forza Italia usato nel 1994". Lo afferma Silvio Berlusconi sottolineando che "il Pdl è un bel nome ma non viene mai usato per esteso scegliendo sempre l'acronimo che non suscita emozioni".

"Fino a quando sono stato a rappresentare l'Italia ero uno tra i due - tre capi di governo più autorevoli", ha affermato il Cavaliere.

"Per quanto riguarda il nostro debito - ha poi aggiunto - non e’ cosi’ elevato come si vuole far credere. L'Italia ha un attivo di 6600 miliardi, è la seconda economia più solida dopo la Germania".

"L'anticipo delle elezoni dovute alle dimissioni di Monti è risibile si tratta poco più di un mese. Quindi - ha spiegato Berlusconi - non c’e’ assolutamente una ragione vera perché i mercati si debbano e possano agitare".

"Purtroppo il governo Monti - ha detto Berlusconi - ha portato una situazione di crisi, molto peggiore di quando c'eravamo noi al governo. I nostri ultimi mesi avevano un pil positivo, con questo governo è diminuito, tutti gli indicatori sono peggiori di quando c'eravamo noi. La situazione è peggiore".

Mario Monti non crede a "complotti" occulti di investitori sui mercati, ma sottolinea che spesso ci sono soggetti che agiscono "senza scrupoli". "Nei mercati finanziari - ha detto il premier a Unomattina - ci sono infiniti soggetti grandi e piccoli che cercano di fare i loro interessi, spesso senza scrupoli", ma "non credo che ci siano complotti occulti".

"L'Italia 13 mesi fa - ha aggiunto il premier - era in condizioni molto, molto difficile possiamo ritenere di aver fatto un grossissimo progresso che però ha un costo che nel breve periodo è stato che non c'é stata crescita". "Sarei felice di apprendere da qualcuno come sarebbe stato possibile salvare l'Italia finanziariamente dal destino greco e in parte farla crescere a ritmo veloce, quella ricetta sarebbe stato opportuno trovarla qualche anno prima quando per di più non c'era da curarsi della grande difficoltà finanziaria", ha aggiunto.

Il recente andamento dello spread è un fenomeno "che va preso con una certa calma e freddezza", ma certamente dobbiamo "stare molto attenti" e anche "spazzare via alcuni miti" come quello che non ha "rilievo" ciò che un Paese fa èspero che anche in questo non si trattano i cittadini come più sprovveduti di quanto sianò,dice Monti.

DAUL (PPE), GRANDE ERRORE FAR CADERE GOVERNO - "L'Europa è molto preoccupata per gli avvenimenti in Italia, per l'Europa e per l'economia italiana non ci possiamo aspettare una politica spettacolo". Questo il giudizio del capogruppo del Ppe Joseph Daul, secondo il quale far cadere il governo di Mario Monti è stato un "grave errore".

UE, SPREAD ELEVATI DIFFICOLTA' PER IMPRESE- Spread elevati "mettono in difficoltà le imprese ed impediscono il buon funzionamento del mercato interno": lo ha detto un portavoce della Commissione Ue oggi, rispondendo ad una domanda sul dibattito italiano circa l'importanza di tale indicatore.

SQUINZI, SPREAD? DA BERLUSCONI OPINIONE PERSONALE - "Siamo nel campo delle opinioni personali. Lo spread è importante perché impatta direttamente sul costo del nostro debito pubblico". Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, risponde alla domanda per un commento alle parole di Silvio Berlusconi, a margine del Csc.

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