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La discarica di Mazzarrà
rischia la chiusura

La seconda sezione del Tar di Catania, con una sentenza che non mancherà di suscitare clamore, ha annullato i due decreti autorizzativi emessi dalla Regione Siciliana nel maggio del 2009, con i quali si consentiva alla società mista TirrenoAmbiente l’ampliamento della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e la contestuale realizzazione dell’impianto di selezione e biostabilizzazione dei rifiuti, in corso di realizzazione nell’attigua area di contrada Zuppà, un enclave di territorio al confine con i Comuni di Furnari e Terme Vigliatore. I giudici amministrativi hanno infatti accolto un ricorso presentato al Tar, il 14 ottobre del 2009, da 12 proprietari di immobili, terreni e fabbricati, che insistono in prossimità del sito di smaltimento, difesi dall’avvocato Angela Pino del foro di Barcellona. I 12 cittadini privati residenti nei Comuni di Furnari e Terme Vigliatore, a differenza degli stessi Comuni interessati e delle associazioni ambientaliste che hanno contestato solo a parole la presenza dell’impianto di smaltimento, sono riusciti con un ricorso al Tar a far annullare le autorizzazioni che mettono adesso in seria difficoltà la società TirrenoAmbiente.

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