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Timori per allagamento
scavi archeologici

C'é apprensione, in Calabria, per i danni che potrebbero essere stati provocati agli scavi archeologici di Sibari dalla piena del fiume Crati che ieri ha rotto gli argini sommergendo reperti risalenti al 400 a.C.. Le acque, grazie ad una sosta della pioggia, hanno iniziato a ritirarsi ma fino a quando l'area non sarà completamente scoperta non sarà possibile fare una stima. Stamani, intanto, sul posto è intervenuto anche il comandante del Nucleo tutela patrimonio artistico dei carabinieri, cap. Raffaele Giovinazzo, per un sopralluogo. Il Crati, intanto, resta ingrossato, anche se fa meno paura dei giorni scorsi. Una ditta incaricata dall'Amministrazione provinciale di Cosenza sta lavorando per ricostruire, con blocchi di cemento e materiale costipato, l'argine rotto dalla acque del fiume. (ANSA)

 

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