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Missione conclusa
Harry torna a casa

Il principe Harry ha concluso il suo impegno in Afghanistan e sta facendo ritorno a casa. Lo ha comunicato questa sera il ministero della Difesa britannico. Harry ha lasciato il Paese asiatico, dopo cinque mesi di missione come pilota di elicotteri Apache. La stampa britannica circa un mese fa aveva riferito di un'azione cui aveva preso parte Harry che si era conclusa con l'uccisione di un capo talebano. Il secondogenito del principe Carlo ha acconsentito ad alcune interviste mentre ancora si trovava sul campo, ma con la richiesta di non trasmetterle prima che avesse lasciato l'Afghanistan.

Quella appena conclusa è la seconda missione in Afghanistan di Harry che per 20 settimane ha pilotato elicotteri Apache. Lo scorso incarico del principe al fronte, nel 2008, era stato interrotto prima del previsto, dopo 10 settimane, perché la stampa ne aveva dato notizia. Motivi di sicurezza. La cosa non era andata giù al principe, il primo dei Windsor ad aver partecipato ad azioni di guerra dopo suo zio Andrea, il duca di York, che ha combattuto nella guerra delle Falkland trent'anni fa.

Al terzo in linea di successione della famiglia reale britannica la vita del soldato piace. Al fronte si sente "uno dei ragazzi", dice. Di lui dicono sia un ottimo commilitone. Con loro ha festeggiato il Natale, l'ultimo compleanno (28 anni). Un compleanno 'con brivido' tra l'altro, perché proprio quel giorno - Harry era arrivato da poco - la base di Camp Bastion (quartier generale delle forze britanniche nel sud dell'Afghanistan) fu attaccata dai talebani.

Partono quindi le immagini, sulla Bbc prima di tutto che gli dedica uno speciale già questa sera. C'é Harry che fuma in un momento di relax. Harry che si rifà la branda. Harry a mensa. Harry nella carlinga del suo elicottero. Guardandolo e ascoltandolo parlare, in mimetica sotto una tenda militare, quasi ci si dimentica che è il principe che ha anche rappresentato la regina durante le cerimonie per le Olimpiadi.

Dice che però lui lo sa che deve "tenere alta la guardia", che non deve dimenticarselo di essere il principe Harry e non solo Harry. "Ecco - dice dell'episodio a Las Vegas - forse un classico esempio di me che sono troppo soldato e non abbastanza principe". Però il problema sono i media per Harry. Proprio non li sopporta. Un'antipatia che risale "a quando ero molto piccolo, è ovvio". La ferita dolorosissima della morte di Diana, i molti, troppi, scandali a mezzo stampa che hanno segnato la sua famiglia. Per lui la stampa "éspazzatura e non so come la gente nel Regno Unito riesca ancora a leggerla". Anche sul rapporto con William e Kate e sulla notizia che aspettano un bebé non manca di prendersela con i media: "Hanno detto che non li ho chiamati, che non ho scritto. Ma come fanno a sapere qual è il nostro rapporto?". "Non vedo l'ora di diventare zio" dice, sperando però che la coppia possa godere della privacy necessaria.

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