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Silvio "Ma Veronica
ce la fa a spendere
100. 000 € al giorno?"

Silvio Berlusconi proprio non va giù quell'assegno da tre milioni di euro che ogni mese è costretto a staccare per l'ex moglie Veronica Lario, così come stabilisce la sentenza di separazione tra i due ex coniugi del tribunale di Milano. Anche oggi, è non è la prima volta, il Cavaliere ironizza sulla cospicua cifra che la sua ex moglie è "costretta" a spendere ogni giorno: "A volte mi alzo la mattina - dice l'ex premier a Palermo in un incontro elettorale al teatro Politeama - poi verso le 13 mi chiedo: 'Ma mia moglie si sara' alzata?', perché se no deve spendere 100mila euro solo nel pomeriggio". E il Cavaliere non manca di ribadire di essere "diventato povero" dopo la sentenza di separazione del tribunale di Milano alla fine dello scorso anno, facendo diventare Veronica Lario una delle mogli separate più ricche d'Italia. "Non sono 100 mila euro al giorno sono 200 mila al giorno" aveva detto Berlusconi secondo il quale la cifra è stata decisa da " 3 giudichesse femministe e comuniste. E' una cosa che non sta nella realtà: 36 milioni con un arretrato di 76 milioni. Questi - aveva tuonato il Cavaliere - sono i giudici di Milano che mi perseguitano dal 94". Insomma la lingua batte dove il dente duole e il Cavaliere aveva manifestato l'intenzione di ricorrere in appello contro la sentenza del tribunale milanese che assume a paradigma di come è stato trattato dalla magistratura fin dai tempi della sua discesa in politica. Una reazione che sollevò non poche polemiche: la prima a sentirsi 'avvilita'' dalle dichiarazioni di Berlusconi era stata il presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro. In quelle parole, aveva spiegato - c'é "un aspetto avvilente per tutte le donne come me che in magistratura hanno dimostrato la loro capacità nell'arte del giudicare". E aveva affermato di "garantire la terzietà dei giudici che hanno preso la decisione". "Se abbiamo sbagliato la Corte d'appello rimedierà", aveva precisato. Gli avvocati della ex coppia già alla fine di gennaio si sono rimessi al lavoro visto che Berlusconi sarebbe determinato a stringere i tempi e arrivare a un accordo definitivo per il divorzio senza dover ricorrere in appello contro la sentenza di separazione. "Ci sono matrimoni d'amore e nozze d'oro, ma evidentemente anche separazioni di diamante", aveva scherzato l'ex sindaco socialista di Milano Paolo Pillitteri a commento delle cifre da capogiro della sentenza. Fu infatti proprio lui a sposare il 15 dicembre 1990 a Palazzo Marino la coppia.

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