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Atto intimidatorio
contro maresciallo
dei carabinieri

Macabro ritrovamento davanti alla casa di un carabiniere in servizio alla Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto. Una testa di cavallo mozzata è stata fatta ritrovare da sconosciuti davanti all'ingresso dell'abitazione di un sott'ufficiale dell'Arma dei carabinieri particolarmente impegnato in prima persona in importanti investigazioni contro la criminalità comune e organizzata. L'eclatante gesto, simile ad una scena de “Il Padrino", rappresenterebbe nel linguaggio della criminalità un avvertimento di chiara matrice mafiosa per un carabiniere con la schiena dritta che non si è piegato ai voleri di soggetti che commettono reati o che non ha chiuso gli occhi davanti alle molteplici illegalità che caratterizzano il tessuto sociale di Barcellona Pozzo di Gotto. La simbologia utilizzata da chi ha compiuto l'intimidazione rappresenterebbe un gesto eclatante che in città non ha precedenti ed assume una valenza particolare se si tiene conto che l'azione è diretta contro un rappresentante delle Forze dell'ordine. L'atto intimidatorio non ha lasciato insensibili i vertici dell'Arma e gli stessi magistrati inquirenti che sono al lavoro per scoprire gli autori della grave e macabra minaccia. Numerosi i controlli e le perquisizioni effettuati ieri. Il maresciallo dell'Arma a cui era destinata la minaccia è stato particolarmente impegnato in reati contro la pubblica amministrazione, in indagini per la repressione di gravi reati ambientali ed in inchieste contro il racket delle estorsioni, oltre ad aver partecipato alle più importanti operazioni di polizia sul territorio, comprese quelle contro esponenti dell'organizzazione mafiosa locale. Da sempre impegnato in prima linea non ha altresì esitato a mostrare il suo volto nelle investigazioni più delicate in cui necessitava una presenza fisica per cogliere gli attimi in cui soggetti commettevano reati. E il ruolo nevralgico del militare dell'Arma emergeva puntualmente durante le numerose testimonianze rese in Tribunale. A ritrovare di buon mattino la testa mozzata sarebbero stati gli stessi familiari del carabiniere che alla vista della macabra rappresentazione hanno lanciato l'allarme. Da ieri al vaglio degli inquirenti alcuni settori su cui aveva particolarmente investigato negli ultimi tempi il maresciallo. Sotto pressione anche alcuni soggetti su cui inevitabilmente sono caduti i sospetti. L'attenzione sul caso posta dagli inquirenti e soprattutto dei magistrati della locale Procura della Repubblica, è alta. Nessun settore di cui si è occupato il carabinieri è tralasciato. L'atto intimidatorio, per la crudeltà dimostrata verso l'animale al quale è stata mozzata la testa, è tra i più gravi che siano mai avvenuti a Barcellona. Intimidazione, con macabri rinvenimenti, erano stati messi in atto nel recente passato solo contro chi aveva deciso di collaborare con la giustizia, come nel caso di Carmelo Bisognano, l'ex capo della cosca dei "Mazzarroti" a cui avevano "azzoppato" i cavalli e fatto ritrovare due cani "impiccati" davanti al fondo agricolo di famiglia. Mai prima d'ora simili gesti erano stati indirizzati a rappresentanti delle Forze dell'ordine.

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