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Caserta, blitz
contro i casalesi

I carabinieri hanno eseguito nel Casertano 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone ritenute appartenenti a una frangia del clan dei Casalesi che estorceva denaro agli imprenditori della zona. Contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e detenzione illegale di armi ed esplosivi. Secondo le indagini, il gruppo stava organizzando un attentato alle stazioni dei carabinieri di Grazzanise e alla compagnia di Santa Maria Capua Vetere.

I 17 provvedimenti sono stati emessi su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che sta coordinando l'operazione. Ricostruiti numerosi episodi estorsivi nei confronti di imprenditori locali che poi hanno scelto di collaborare con gli inquirenti. I carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato degli ordigni, di fattura artigianale, che alcuni esponenti del gruppo criminale intendevano, verosimilmente, utilizzare per i due attentati, oppure per intimidire le vittime. Sequestrato anche un ingente quantitativo di armi, anche da guerra. Le indagini dei carabinieri che hanno portato ai provvedimenti eseguiti oggi sono durate circa tre anni.

I carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno anche sequestrato una sala scommesse di Falciano del Massico (Caserta) riconducibile a uno dei destinatari dei 17 provvedimenti eseguiti oggi. L'uomo, attualmente detenuto, è ritenuto dagli investigatori il referente del clan dei Casalesi nei comuni casertani di Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Sant' Andrea del Pizzone, Vitulazio e Pignatarto Maggiore. Il titolare della sala è indagato. Undici provvedimenti sono stati notificati a persone già in carcere. Sei, invece, le persone in libertà bloccate dai militari dell'Arma durante il blitz.

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