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Forse su Marte
c'è stata la vita

Su Marte in passato c'erano le condizioni favorevoli all'esistenza della vita: è quanto mostra l'analisi del primo campione di roccia marziana che il rover della Nasa Curiosity ha prelevato con il suo speciale trapano.
''Una questione fondamentale per questa missione è se Marte ha mai avuto un ambiente abitabile" ha osservato, Michael Meyer della Nasa. "Da quello che sappiamo ora - ha aggiunto - la risposta è sì".

Nel campione di roccia esaminato da Curiosity la Nasa ha identificato zolfo, azoto, idrogeno, ossigeno, fosforo e carbonio, alcuni degli ingredienti chimici fondamentali per la vita. 

La polvere è stata prelevata dal robot laboratorio della Nasa perforando una roccia sedimentaria nei pressi di un antico letto di un torrente nel cratere Gale, dove Curiosity si è posato il 6 agosto 2012. Gli indizi che Marte sia stato un ambiente abitabile provengono dall’analisi condotta dagli strumenti Sample Analysis at Mars (Sam) e Chemistry and Mineralogy (CheMin). 

I dati indicano che l'area che sta esplorando il rover , chiamata Yellowknife Bay, è stata il letto di un antico sistema fluviale o il letto di un lago bagnato a intermittenza, un ambente che avrebbe potuto fornire l'energia chimica e altre condizioni favorevoli per sostenere dei microrganismi. Questo ambiente antico umido, a differenza di altri luoghi su Marte, non era nè troppo ossidante, nè troppo acido, nè estremamente salato.

''I minerali argillosi costituiscono almeno il 20% della composizione di questo campione'', ha detto il responsabile dello strumento Chemin, David Blake, del centro di ricerca Ames della Nasa. Questi minerali argillosi sono un prodotto della reazione fra l'acqua relativamente fresca con minerali come l'olivina, anche presenti nel sedimento. 
La presenza di solfato di calcio insieme all'argilla suggerisce inoltre che il suolo è neutro o leggermente alcalino. 

I ricercatori della Nasa sono rimasti sorpresi nel trovare all'interno del campione una miscela di sostanze chimiche ossidate, meno ossidate, e anche non ossidate che forniscono delle differenze di energia (gradienti) che, per esempio sulla Terra molti microbi sfruttano per vivere. ''La gamma di ingredienti chimici che abbiamo identificato nel campione è impressionante'', ha osservato il responsabile dello strumento Sam, Paul Mahaffy, che lavora al Goddard Space Flight Center della Nasa. ''Abbinamenti come solfati e solfuri - ha aggiunto - indicano una possibile fonte di energia chimica per i microrganismi''. Ora che si è scoperto che in passato Marte era favorevole alla vita, l'obiettivo della Nasa è cercare composti organici.

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