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Esplode e-sigaretta
Indaga la procura

Un nuovo caso di esplosione di sigaretta elettronica si è verificato nei giorni scorsi a Rovereto (Trento). Il dispositivo è scoppiato dopo essere stato messo in carica nell'accendisigari di un'autovettura. Frammenti e nicotina liquida hanno investito una donna provocandole danni lievi. Il fascicolo è stato trasmesso alla procura di Torino che sta indagando su un caso analogo. Il pm Raffaele Guariniello ha indagato il titolare della ditta importatrice, con sede nel capoluogo piemontese.
La sigaretta elettronica esplosa a Rovereto è della stessa marca di quella che, a fine febbraio, era scoppiata in faccia a un fumatore di Torino ferendolo in modo non grave a un occhio. Il pm Guariniello ipotizza per l'importatore i reati di violazione della legge sull'etichettatura e di commercio di prodotti pericolosi. Nel caso precedente era stata formulata anche l'ipotesi di lesioni colpose, ma a carico di ignoti. Anche per questo episodio Guariniello ha affidato una consulenza tecnica a un ingegnere del Politecnico di Torino al fine di stabile come sia potuta avvenire l'esplosione e se il tipo di sigaretta elettronica sia effettivamente pericolosa. Lo stesso pm, inoltre, ha già aperto un fascicolo riguardante l'etichettatura delle confezioni di ricariche per sigarette elettroniche di diverse marche, dopo che numerosi controlli dei carabinieri del Nas avevano evidenziato l'assenza di indicazioni sulla pericolosità della nicotina liquida contenuta al loro interno.

Un nuovo caso di esplosione di sigaretta elettronica si è verificato nei giorni scorsi a Rovereto (Trento). Il dispositivo è scoppiato dopo essere stato messo in carica nell'accendisigari di un'autovettura. Frammenti e nicotina liquida hanno investito una donna provocandole danni lievi. Il fascicolo è stato trasmesso alla procura di Torino che sta indagando su un caso analogo. Il pm Raffaele Guariniello ha indagato il titolare della ditta importatrice, con sede nel capoluogo piemontese.

La sigaretta elettronica esplosa a Rovereto è della stessa marca di quella che, a fine febbraio, era scoppiata in faccia a un fumatore di Torino ferendolo in modo non grave a un occhio. Il pm Guariniello ipotizza per l'importatore i reati di violazione della legge sull'etichettatura e di commercio di prodotti pericolosi. Nel caso precedente era stata formulata anche l'ipotesi di lesioni colpose, ma a carico di ignoti. Anche per questo episodio Guariniello ha affidato una consulenza tecnica a un ingegnere del Politecnico di Torino al fine di stabile come sia potuta avvenire l'esplosione e se il tipo di sigaretta elettronica sia effettivamente pericolosa. Lo stesso pm, inoltre, ha già aperto un fascicolo riguardante l'etichettatura delle confezioni di ricariche per sigarette elettroniche di diverse marche, dopo che numerosi controlli dei carabinieri del Nas avevano evidenziato l'assenza di indicazioni sulla pericolosità della nicotina liquida contenuta al loro interno.

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