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Manovre in atto
per il congresso

pd diamante

Se a Roma lo scontro interno al Partito democratico si sta consumando sul governissimo piuttosto che sulle larghe intese, in Calabria la sfida tra le varie correnti è tutta incentrata sul prossimo congresso regionale che dopo tre anni di commissariamento dovrebbe riportare ad una gestione normale. Un congresso che si preannuncia molto agguerrito e che potrebbe vedere la non partecipazione della componente renziana, che a Cosenza è guidata dal neo deputato e sindaco di Diamante Ernesto Magorno che detta in maniera chiara le condizioni: partecipazione a tutti anche in deroga allo statuto e prevedendo la possibilità di voto anche a chi decide di iscriversi il giorno stesso; progetto politico chiaro in direzione del rinnovamento e non solita spartizione dei posti, fuori le persone che hanno determinato il commissariamento del partito. “Il commissario D’Attorre, fin qui si è preoccupato solo dei commenti romani e non ha – ha evidenziato Magorno – lavorato sul territorio e per il territorio”. Una linea condivisa da molti nel partito come emerso dall’incontro di Diamante, uno dei tanti avviati sul territorio e che ha visto anche la partecipazione di Salvatore Perugini e dell’uscente Franco Laratta che sul congresso rincara e rilancia anche la questione catapultati “In questi incontri territoriali molti ci dicono che non voteranno più il partito – ha detto Laratta – se ci sarà alle prossime politiche l’imposizione di candidati non calabresi”. E per Laratta  il nuovo corso deve puntare anche sulla trasparenza e quindi fare chiarezza sulle primarie per la scelta dei candidati alle scorse politiche su cui ci sono ombre di presunto inquinamento “I dirigenti provinciali di Cosenza facciano chiarezza, presentino pubblicamente i registri, i verbali delle votazioni. Solo cosi si fugheranno i dubbi altrimenti resteranno ombre e sospetti che non fanno bene al PD che deve invertire la rotta e tenere conto delle istanze di cambiamento. Insomma, il dibattito c’è, è vivace, teso. Avrà il PD la capacità di rinnovarsi? 

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