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Epifani non va in piazza
Gelo tra Pd e le tute blu

Il segretario del Pd Guglielmo Epifani diserta la piazza della Fiom e viene bacchettato da Landini, Cofferati e Vendola. Ha sbagliato, ci sarebbe dovuto stare, commentano. Ha perso "un'occasione", assicura il leader di Sel. Lui, tranquillo, ribatte: l'importante non è partecipare alle manifestazioni, ma ascoltare ciò che la gente chiede e dare le risposte giuste. Il Pd "non ha avuto paura di andare al governo con Berlusconi, ma di essere presente qui in questa piazza", è l'affondo del numero uno della Fiom Maurizio Landini. Epifani, però, non si scompone e, in quella che è la sua prima uscita pubblica al fianco del candidato a Roma Ignazio Marino, elogia l'operato del governo, dicendo che ha imboccato la strada giusta anche se "c'é ancora molto da fare". Quindi contesta a Berlusconi che sia lui il "vero vincitore" della battaglia sull'Imu. Di fatto di tutto ciò che ha chiesto il Cav, assicura, come la restituzione dei soldi, non è arrivato nulla. La presa di posizione scatena le ire del Pdl. "Fino ad ora in quale pianeta ha vissuto Epifani" per non sapere che il 'no' alla tassa sulla casa è stato il cavallo di battaglia del Cav? Chiede un Fabrizio Cicchitto nuovamente polemico. Ma quello che sembra preoccupare di più il Pd non è tanto lo scontro con il Pdl, quanto il calo che si registrerebbe nei nuovi sondaggi. Secondo quelli più recenti, spiega sconfortato l'europarlamentare Gianni Pittella, i Democratici sarebbero sotto il 20%, pertanto, è il suo appello, bisogna ripartire, arrotolarsi le maniche e tornare al lavoro per ricostruire il partito. Ma le divisioni interne non fanno ben sperare su risultati a breve. Un gruppo di parlamentari capeggiato dal senatore Felice Casson e dal deputato Pippo Civati, ad esempio, mette a punto una sorta di documento con tanto di raccolta firme per dire che la Costituzione va cambiata solo nel rispetto dell'articolo 138, e che pertanto la proposta che arriva dal governo, sostenuta dal partito, di una Convenzione e di un Comitato di tecnici, per accelerare al massimo i tempi, va respinta. Poi resta aperto il fronte della segreteria in vista del congresso. Beppe Fioroni in un intervento su l'Unità dice chiaramente che la proposta di Sergio Chiamparino da sola non basta e che bisogna cercare di valorizzare al massimo il contributo "del popolarismo a ispirazione cristiana" presente nel partito. Decisamente più laconico Dario Franceschini che liquida la questione 'Chiamparino-candidato-segretario' con un: "C'é tempo, c'é tempo...". Altri nel Pd, come Matteo Orfini e Corradino Mineo, intanto, tifano per la candidatura di Gianni Cuperlo. Mentre Fabrizio Barca si presenta al fianco di Landini e si complimenta per la piattaforma sociale della Fiom. Domani a Prato è convocata l'assemblea nazionale di 'Occupy pd'. Vogliamo un momento di confronto, spiegano gli organizzatori, per ricostruire il partito che vorremmo.(ANSA)

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