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Russell Crowe: io,
padre di Superman,
a dieta

«Ebbene sì, lo ammetto: ho dovuto mettermi a dieta per poter indossare il costume di Jor-El, il papà di Superman sul pianeta Krypton». Potrebbe essere la rivincita (più velleitaria che platonica) di ogni uomo sovrappeso, ma meglio tornare con i piedi per terra e rendere omaggio alla sincerità del superdivo Russell Crowe, che ha svelato questo piccolo retroscena accompagnando a Taormina l’attesissima anteprima del rinnovato Superman: “Man of steel – L’uomo d’acciaio”. Un lancio in grande stile, patrocinato dalla Warner Bros, col premio Oscar Russell Crowe a capo della numerosa delegazione del kolossal arrivata per l’inaugurazione del 59. FilmFest taorminese, con gli interpreti principali, a partire dal protagonista Henry Cavill nei panni del supereroe e il regista Zack Snyder. Alto più di 1.80, massiccio, barba incolta, Russell Crowe potrebbe davvero sembrare un campione di rugby (sport che ama, da buon neozelandese-australiano). Ma il suo viso aperto, lo sguardo mobile e curioso e un apprezzabile senso dell’humour non fanno presagire la “cattiveria” della danza “haka”. Russell Crowe, infatti, in questa quasi toccata e fuga (poco più di 24 ore) in Sicilia è del tutto a disposizione di “Man of steel”e si concede volentieri agli incontri con la stampa e, ancor di più, agli applausi del pubblico che l’ha salutato nel Teatro Antico, prima della proiezione, quando ha ricevuto dal neosindaco taorminese Eligio Giardina, il meritato Taormina Art Award: l’attore, inforcati gli occhiali, ha letto, con la sua caldissima voce, un ringraziamento in perfetto italiano, senza rinunciare alla sua cifra ironica («Ma come, la prima volta che vengo in Sicilia mi premiate? Devo venire più spesso... »).

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