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Idem " Sono onesta
non lascio ministero"

l ministro  per le pari opportunità Josepha Idem, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, si è scusata per le irregolarità fiscali, ma non ha fatto cenno ad eventuali dimissioni dall'incarico di governo. Ho dato poi la parola al suo legale per i chiarimenti sulla vicenda che la riguarda. 

"Le parole a volte sono pietre e sono state scagliate contro di me con inaudità brutalità e violenza" ha detto il ministro Idem. "Ho delegato tutte le mie questioni fiscali ed edili. Vi sono state irregolarità e ritardi: me ne scuso pubblicamente, me ne assumo le responsabilità e sanerò ciò che sarà da sanare. Non sono infallibile. Ho delegato tutte le funzioni amministrative e edili a professionisti, dando un'indicazione chiara: voglio che tutto sia fatto nel rispetto delle regole. In Germania - ha detto il ministro - nessuno si sarebbe dimesso per una cosa simile. Intendo continuare per non tradire la fiducia delle persone che contano sul mio contributo": lo ha detto il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il ministro ha ammesso che ci sono tante persone che hanno chiesto le sue dimissioni, ma tantissime altre, ha fatto notare, le hanno chiesto di rimanere

Il ministro ha dato poi la parola al suo legale per i chiarimenti sulla vicenda che la riguarda. "Non è vero - ha detto l'avvocato - che il ministro Idem non ha pagato Ici e Imu". Per le questioni relative a presunti abusi edilizi "non c'é alcun reato" ha assicurato l'avvocato del ministro, Luca Di Raimondo. "La contestazione è stata mossa il 17 giugno e il ministro ha pagato la sanzione il giorno successivo" ha spiegato aggiungendo che, comunque, si trattava solo di "irregolarità" di carattere amministrativo. Quanto alla questione relativa a Ici e Imu, "non è vero che non sono state pagate". " Non è vero che è stata fatta una dichiarazione falsa: il 4 febbraio, entro il termine di legge del 28 febbraio valido per qualsiasi contribuente, è stata dichiarata quale fosse la dimora familiare. Il pagamento con ravvedimento operoso è previsto dalla legge, ma è stato letto come un'iniziativa volta a correre ai ripari in maniera tardiva".

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