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Randagi impiccati
sdegno e indifferenza

Due cani randagi impiccati nei pressi del cimitero. La notizia ha riacceso il dibattito a Spezzano Albanese su un fenomeno tanto diffuso quanto ignorato e sottovalutato. C’è chi condanna il gesto barbaro, c’è chi chiude frettolosamente l’argomento evidenziando il pericolo dei troppo randagi, c’è chi resta indifferente. Ma l’impiccaggione dei due cani, tra l’altro molto conosciuti a cui erano stati dati i nomi di Tom e Sagat,  conferma la necessità di un maggiore rispetto per i cani e di una maggiore attenzione anche da parte degli enti locali nell’accudire queste povere bestiole, anche se si sa le casse comunali languono e sono in pochi a preoccuparsi di assistere i randagi. Per fortuna ci sono dei volontari come Agostino e Daniela che in questo piccolo centro arbereshe da sempre si prendono cura dei cani abbandonati. Più volte avevano salvato la vita a Tom e Sagat, questa volta non ci sono riusciti. Qualcuno sicuramente sadico ha deciso che i due animali dovevano essere soppressi nel modo più cruento, facendoli morire soffocati tra atroci sofferenze. Agostino e Daniela fanno quello che possono anche nei comuni limitrofi. Qualche tempo fa hanno salvato la vita ad un cane investito da un’auto, e poi azzannato da altri randagi. Sono riusciti, grazie all’aiuto di tante persone sensibili e generose che hanno fatto una colletta a farlo trasferire in un centro veterinario di Bari dove è stato curato e probabilmente presto potrà tornare anche a correre.  

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