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Snowden chiede asilo
temporaneo in Russia

La talpa del Datagate Edward Snowden ha intenzione di chiedere un asilo temporaneo alla Russia, non potendo andare per ora in America Latina. Lo hanno riferito alcuni attivisti per i diritti umani dopo averlo incontrato all'aeroporto Sheremetevo di Mosca.

Il Cremlino non ha ancora ricevuto la richiesta di Snowden ma le condizioni restano le stesse: lo ha detto Dmitri Peskov, portavoce di Putin, citato dalle agenzie russe. "Se le notizie corrispondono alla verità, per noi come punto di partenza restano le dichiarazione fatte da Putin", ha dichiarato, ricordando che il presidente russo aveva posto come condizione per l'asilo che Snowden cessasse la sua attività ai danni dei "nostri partner americani".

"Snowden - ha annunciato il deputato putiniano Viaceslav Nikonov dopo aver partecipato all'incontro all'aeroporto di Mosca con la talpa del Datagate - non intende più danneggiare gli Usa". Il Cremlino ha appena ribadito che Snowden può restare in Russia se cessa di attaccare gli Stati Uniti. Snowden "ha detto di essere a conoscenza di questa condizione e ha detto che può accettarla facilmente", ha spiegato il deputato Nikonov riferendosi alla condizione posta da Putin per l'asilo, ossia smettere di danneggiare gli interessi degli Usa. "Lui non intende danneggiare gli Usa dato che è un patriota del suo Paese", ha aggiunto, citato da Interfax.

La Tv statale Rossia 24 ha diffuso una foto dell'ex agente governativo. Alla destra della 'talpa' del Datagate, in camicia grigia e apparentemente dimagrito, c'è Sara Harrison, la legale di Wikileaks che lo segue sin dal suo arrivo da Hong Kong. E' la prima immagine dopo diverse settimane dalla fuga dell'ex agente della Cia.

Snowden aveva cheisto stamani un un incontro con i rappresentanti delle ong per i diritti umani per dire cosa pensa della campagna Usa contro di lui, che danneggia i passeggeri dell'America Latina. La talpa sostiene di essere vittima di una campagna illegale degli Usa che gli nega il diritto di accettare le offerte di asilo politico e che mette a rischio i passeggeri dei voli per l'America latina, dove tre Paesi lo accoglierebbero.

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