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Gotha 4, boss
non rispondono
caccia alle talpe

Tornata conclusiva degli interrogatori dell’operazione Gotha 4 che mercoledì scorso ha portato all’arresto di 36 persone. Oggi doveva toccare ai due incensurati Francesco Aliberti e  Giuseppe Treccarichi, indicati dai collaboratori di giustizia come  i nuovi capi di Cosa barcellonese. Ma nel carcere di Siracusa, davanti al gip Massimiliano Micali ed ai sostituti della DDA Angelo Cavallo e Vito Di Giorgio, entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. E non ha risposto alle domande del giudice nemmeno Antonino Mazzeo, anche lui detenuto nel carcere  siracusano. Adesso si attende la raffica di ricorsi al TDL ma, intanto, dall’ordinanza della Gotha 4 emergono fatti clamorosi che richiederanno indagini approfondite. I reggenti della famiglia mafiosa di Barcellona avevano degli informatori che riferivano passo dopo passo delle dichiarazioni rese dal nuovo pentito, Salvatore Campisi. Verbali coperto da uno strettissimo segreto d’ufficio eppure il padrino Francesco Aliberti veniva informato delle accuse lanciate dall’ex reggente di Terme Vigliatore pentitosi dopo l’arresto nell’operazione Mustra. In un’intercettazione ambientale gli inquirenti ascoltarono,nel marzo dell’anno scorso, una conversazione fatta in auto fra Aliberti ed un certo Bastiano. Il boss chiedeva al suo interlocutore, fin qui non ancora individuato, notizie sulle dichiarazioni di Campisi e soprattutto se avesse accusato il figlio di Salvatore Ofria con cui aveva avuto dei contrasti. Bastiano rassicurò Aliberti sul fatto che Campisi non aveva mai parlato del figlio di Ofria ma proprio questo è il fatto inquietante. L’interlocutore  di Aliberti sembrava sapesse molti particolari  di quelle deposizioni di cui solo poche persone erano al corrente. Una vicenda inquietante su cui la DDA sta già lavorando per stanare la talpa che lavorava per la mafia .

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