Non vi è alcun collegamento tra le chiazze monitorate nei giorni scorsi nelle acque del mare e le indagini della magistratura, avviate diversi anni fa, che coinvolgono anche amministratori del passato e che hanno portato al sequestro del depuratore cittadino. Non vi è pertanto alcun inquinamento a mare tale da impedire la balneazione. Le contestazioni emerse sono per lo più relative, per ciò che riguarda l’impianto di depurazione di Rossano, a disguidi di natura burocratica, pendenti da anni e la cui soluzione era già ed è in dirittura d’arrivo. Interverremo comunque per sanare ogni altra criticità emersa”. Il giorno dopo l’operazione Calipso del corpo forestale di Cosenza e della Capitaneria di Porto di Corigliano, arriva la precisazione del sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, che si è visto sequestrare il depuratore cittadino. Confidiamo nel veloce dissequestro del nostro impianto. In ogni caso – aggiunge – nei 60 giorni previsti, l’Amministrazione Comunale farà tutte le osservazioni previste, fugando ogni dubbio e precisando, ad esempio, che non può essere nostro mare sono pulite e non vi è alcun inquinamento tale da impedire la balneazione o da causare danni alle persone”.
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