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Russia: prove Usa?
Non convincenti

Mosca dubita delle prove fornite dagli Usa sull'uso di armi chimiche da parte di Damasco: "Ci hanno mostrato alcuni materiali che non contengono nulla di concreto e che non ci convincono. Non ci sono ne' mappe geografiche né nomi. Inoltre ci sono molte incongruenze, restano moltissimi dubbi": cosi' il ministro degli Esteri Lavrov.

"Non ci sono fatti, ci sono semplicemente dichiarazioni che loro sanno per certo", ha detto Lavrov. "E quando voi chiedete delle conferme più dettagliate - ha proseguito - loro dicono che è tutto segreto e che per questo non possono farci vedere: vuol dire che non vi sono elementi per la cooperazione internazionale". "Anche quello che ci hanno fatto vedere in precedenza e ultimamente i nostri partner americani, come pure quelli britannici e francesi, non ci convince assolutamente", ha aggiunto.

"Russia e Cina sono esclusivamente per soluzioni diplomatiche" e sono "contrarie al ritorno al linguaggio degli ultimatum e alla rinuncia del negoziato", ha detto il capo della diplomazia russa in merito alla crisi siriana, ma ricordando anche altri dossier caldi come quelli iraniano e nordcoreano.

L'intervento militare degli Stati Uniti contro la Siria è meno vicino e deve passare per l'autorizzazione del Congresso e il petrolio Wti segna un deciso ribasso sui mercati asiatici. Il greggio cede 3,4 dollari e segna quota 104,2 contro i 112 dollari segnati la scorsa settimana, i livelli massimi degli ultimi due anni. Ribasso anche per il Brent a 112,2 dollari.

"Ho deciso di indire per tutta la Chiesa il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria regina della pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria e nel Medio Oriente e nel mondo intero". Lo ha detto papa Francesco all'Angelus.

"Invito a unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno - ha detto il Pontefice - i fratelli cristiani non cattolici e gli appartenenti alle altre religioni". "Il 7 settembre in Piazza San Pietro - ha proseguito -, qui, dalle ore 19 alle ore 24, ci riuniremo in preghiera in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per la amata nazione siriana". "L'umanità - ha aggiunto il Papa - ha bisogno di vede gesti di pace". 

La Francia non agirà da sola in Siria, ma attenderà una decisione degli Usa, dopo il dibattito al Congresso. Lo ha detto il ministro dell'Interno Manuel Valls a radio Europe 1. "Abbiamo bisogno di una coalizione", ha aggiunto. Il premier Jean-Marc Ayrault ha in programma domani un incontro con principali esponenti parlamentari e dell'opposizione per discutere.

Il Senato voterà la risoluzione sull'uso della forza in Siria non più tardi della settimana del 9 settembre. Lo ha detto il capo della maggioranza Harry Reid. Reid ha detto che la prossima settimana il Senato fara' pubbliche audizioni e avrà briefing top secret con i vertici dell'amministrazione. "Credo che l'uso della forza sia giustificato e necessario", ha setto Reid, secondo il quale il regime siriano ha commesso "atrocità" contro civili con un attacco a base di armi chimiche.

La determinazione della Siria a rispondere ad un attacco americano "ha sventato l'aggressione". Lo ha detto il vice premier Qadri Jamil. "Rimaniamo con il dito sul grilletto", ha aggiunto Jamil, sottolineando che la Siria continua ad avere "grande fiducia nei suoi alleati" e che la risposta ad un attacco potrebbe colpire ovunque.

Che l'annuncio di ieri del presidente americano Barack Obama ''sia solo un rinvio o un dietrofront'', l'atteggiamento dell'amministrazione Usa su un possibile attacco in Siria ''e' diventato ormai oggetto di sarcasmo da parte di tutti''. Lo ha affermato il vice premier siriano Qadri Jamil.

La decisione del presidente Usa Barack Obama di chiedere l'autorizzazione del Congresso per attaccare la Siria è l'inizio della "ritirata" americana: lo afferma il quotidiano statale siriano Al-Thawra in un editoriale in prima pagina. "Obama ha annunciato ieri, direttamente o implicitamente, l'inizio della storica ritirata americana", scrive.

''Israele e' sereno, sicuro di sè'': lo ha affermato il premier Benyamin Netanyahu, aprendo la consueta seduta del consiglio dei ministri. ''I nostri cittadini sanno bene che siamo pronti ad affrontare ogni evenienza. I nostri cittadini devono anche sapere che i nostri nemici hanno ragioni molto fondate per non mettere a prova la nostra potenza''. Netanyahu si e' infine congratulato per il lancio odierno del nuovo satellite israeliano, Amos-4. 

Intanto il giornale scozzese Sunday Mail rivela che Londra permise la vendita alla Siria di agenti chimici utilizzati per la composizione di gas nervino, attraverso la concessione di licenze autorizzata da un ministro del governo, 10 mesi dopo l'inizio delle rivolte nel Paese. La stessa testata giornalistica afferma che parlamentari furiosi sono determinati a chiedere spiegazioni al governo.

Kerry, Assad come Hitler e Saddam Hussein - Il segretario di Stato John Kerry ha paragonato il presidente siriano Bashar al Assad a Hitler e Saddam Hussein in interviste oggi alla Fox e alla Nbc.

Kerry ha affermato che la Casa Bianca ha fiducia che il Congresso voterà sì all'Uso della forza in Siria. I parlamentari faranno ''cio' che e' giusto'', ha detto alla Cnn, aggiungendo che ci sono in ballo ''enormi intersessi'', la sicurezza nazionale e la credibilità Usa.

Il 'sì' del Congresso all'uso della forza contro Assad manderà un importante messaggio anche a Iran e alla Corea del Nord, ha detto il segretario di Stato.

I campioni di sangue e capelli risultati positivi al sarin sono arrivati in possesso degli Stati Uniti nelle ultime 24 ore. "E' un'importantissima novità", ha detto Kerry.

Campioni raccolti dai primi soccorritori il 21 agosto sono risultati positivi al test del sarin, ha spiegato John Kerry. Si tratta di campioni di sangue e capelli, "nuove prove che suggeriscono il ruolo di Damasco nel raid", ha detto Kerry aggiungendo che "sono prove che continuano ad arrivare".

Assad, Usa non fermeranno lotta a terrorismo - Il presidente siriano Bashar al Assad ha affermato che le minacce degli Usa non cambieranno i principi della Siria e non metteranno fine alla sua lotta contro "il terrorismo". Lo ha riferito la televisione siriana. Assad ha anche detto che la Siria è in grado di affrontare qualunque aggressione esterna.

Onu non si da' scadenze su rapporto ispettori - L'Onu "non si da' scadenze" sul rapporto degli ispettori sulle armi chimiche. Lo ha detto il portavoce dell'Onu Martin Nesirky. "Ban vuole che sia fatto al piu' presto possibile ma deve esser fatto aderendo agli standard scientifici piu' alti", ha detto Nesirky.

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