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Padre Lombardi: dal Papa
nessuna telefonata ad Assad

Padre Federico Lombardi ''smentisce categoricamente'' che ci sia stata una telefonata del Papa al leader siriano Assad. La notizia era riportata dall'edizione on line del quotidiano argentino Clarin.

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Papa Francesco avrebbe parlato al telefono con il presidente siriano Bashar al Assad: lo scrive l'edizione online del quotidiano argentino Clarin, citando fonti vaticane. Al momento non si hanno conferme dal Vaticano.

A San Pietroburgo intanto e' ufficiale che non ci sara' nessun incontro separato a tu per tu tra Barack Obama e Vladimir Putin. Al G20 Pechino avvia le danze delle dichiarazioni: 'blitz militare comporterebbe gravi problemi economici, in particolare l'aumento del prezzo del petrolio'. La Francia chiede che in caso di negoziati, Damasco venga tenuta fuori almeno per la prima parte.

La Commissione Esteri del Senato Usa ha dato il primo via libera ai raid decisi da Obama. La risoluzione della Commissione Esteri che autorizza l'intervento armato e' stata approvata di scarto, con 10 voti favorevole e 7 contrari. La parola passa ora all'Aula del Senato. Alla Commissione Esteri del Senato solo tre repubblicani hanno votato si' all'intervento in Siria: il firmatario della mozione bipartisan, Bob Corker, John McCain e Jeff Flake, l'altro senatore eletto in Arizona, molto vicino all'ex sfidante di Obama. Notizie poco rassicuranti per la Casa Bianca anche sul fonte interno: tra i senatori democratici ci sono stati due contrari, Tom Udall, del New Mexico, e Chris Murphy, Connecticut, e un astenuto, Ed Markey eletto nel Massachussets, lo stato di John Kerry. Per questa ragione, molti osservatori leggono questo voto, comunque favorevole a Barack Obama, ancora con molta prudenza.

Navi italiane a protezione Caschi blu Unifil - Navi militari italiane a protezione dei Caschi blu della missione Unifil in Libano. Il cacciatorpediniere Andrea Doria e' già salpato in sordina dalla base di Taranto ed è in navigazione verso le coste libanesi, dove giungerà in un paio di giorni.

L'altra nave, la fregata Maestrale, è invece ''in approntamento'' e salperà nelle prossime ore. Il timore che i venti di guerra investano anche il Libano è stato paventato in questi giorni da più parti e molti, anche in Parlamento, hanno chiesto al governo di adottare ''ogni misura'' a tutela dei circa mille militari italiani della missione Onu, comandata dal generale di divisione Paolo Serra. In questa direzione va la decisione, adottata nel massimo riserbo, di mobilitare le due navi, sia per la protezione da attacchi dal cielo, sia per una eventuale evacuazione, grazie anche agli elicotteri imbarcati. Il caccia Andrea Doria è una nave moderna (varata nel 2005), già schierata nel canale di Sicilia in occasione della crisi libica per proteggere il territorio italiano e le altre unità presenti in zona da eventuali attacchi aerei o missilistici da parte della Libia.

E' sostanzialmente lo stesso scopo, come detto, per la quale e' stata inviata al largo delle coste libanesi. Si tratta infatti di un cacciatorpediniere da difesa aerea di nuova generazione, dotato di un sistema missilistico 'Paams' per lancio di missili Aster 15 e Aster 30. E' anche dotata di due lanciarazzi e due lanciasiluri. Ha un elicottero imbarcato e 195 uomini di equipaggio. Insieme al Doria salperà verso il Libano anche la fregata Maestrale, una nave più vecchia (il varo è del 1981), ma oggetto di una recente azione di ricondizionamento delle capacità operative. E' anch'essa una unità missilistica, che ha partecipato a numerosi missioni, di recente soprattutto sul versante anti-pirateria. Ha due elicotteri imbarcati e 225 uomini di equipaggio.

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