Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Decadenza Berlusconi si decide
Letta sicuro, Pdl non lascerà

Sale la tensione per il voto in giunta sulla decadenza. Il Pdl preme per allungare i tempi e torna a minacciare la tenuta della maggioranza, Cuperlo (Pd) chiarisce: 'rispetteremo i tempi e manterremo la coerenza delle nostre posizioni', ipotizzando una nuova maggioranza per la riforma elettorale in caso di uscita del Pdl dal governo. Il ricorso di Silvio Berlusconi alla Corte di Strasburgo è ''chiaramente non ricevibile perchè ci vuole un provvedimento definitivo che in questo caso non c'è. Il fatto che ne stiamo discutendo vuol dire che non c'è provvedimento definitivo'', ha affermato ai cronisti il senatore Felice Casson (Pd) prima di entrare in Giunta

Intanto si svolgera'  il 19 ottobre alla III Corte d'Appello di Milano l'udienza sul caso Mediaset per rideterminare l'interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi, come deciso dalla Cassazione. Intanto, mentre la Corte europea dei diritti dell'uomo ha confermato di aver ricevuto il ricorso del Cavaliere contro la sua espulsione dal Senato, "Sono sicuro che il Pdl deciderà per il meglio"sull'appoggio al governo. "Io penso che non lascerà la coalizione". Lo ha detto Enrico Letta in una intervista alla Bbc, a margine del forum di Cernobbio. "Non so cosa accadrà nella discussione interna" al Pdl, ha proseguito Letta, "ma io lavoro sicuro che il governo continuerà a lavorare e che i partiti continueranno a dare il loro sostegno". "Credo che la legge debba essere applicata e che il Senato deciderà il modo in cui applicare la legge - ha aggiunto il premier -. Non è un problema del mio governo, non è una responsabilità del mio governo, non devo prendere alcuna decisione. C'è una separazione dei poteri, è un problema del parlamento".

Il governo cade in caso di decadenza di Silvio Berlusconi? "Non è una questione sulla quale voglio rispondere stamattina perché ho già risposto e abbiamo tutti già risposto". Così il vicepremier e segretario del Pdl Angelino Alfano a "La telefonata di Belpietro", su Canale 5. "Dirlo questa mattina sarebbe letto da chi vuol far precipitare le cose in Giunta come una provocazione, preferisco non rispondere anche se noi abbiamo le idee molto chiare", ha aggiunto Alfano. "Se si ragiona come se Berlusconi fosse il 'senatore Berlusconi' e non il nemico storico abbiamo la speranza e la fiducia che ci siano argomenti a sostegno della tesi di una non retroattività" della legge Severino e "di un approfondimento necessario", ha detto Alfano. "Ci auguriamo che i componenti della Giunta ascoltino la relazione di Augello perché la natura giuridica della decisione prima della Giunta e poi dell'Aula è quella di una deliberazione".

Caricamento commenti

Commenta la notizia