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Tende a Porta Pia
l'assemblea prosegue

E' passata tranquilla la notte a piazzale di Porta Pia, nel centro di Roma, dove alcune decine di antagonisti protagonisti della manifestazione di ieri contro l'austerità economica hanno piantato numerose tende. Stamani i giovani che hanno dormito nel piazzale, intorno al monumento al Bersagliere, sono impegnati sommariamente a ripulire l'area. Gli antagonisti sembrano intenzionati per il momento a mantenere il presidio. Le forze dell'ordine sono presenti sul posto. Resta chiuso al traffico Corso d'Italia dalla Salaria verso Porta Pia, con tutte le vie limitrofe.

L'Acampada a Porta Pia proseguirà almeno per buona parte della giornata: gli organizzatori del corteo di ieri contro l'austerity e per chiedere casa e reddito per tutti, hanno convocato un'assemblea sotto la statua del Bersagliere. Un incontro pubblico a cui è invitata "la città di Roma, anche quella che ieri non c'era", che rappresenti un momento di "discussione e rilancio del percorso" iniziato con la manifestazione del 19 ottobre. "I numeri e la qualità della partecipazione alla giornata di mobilitazione del #19o mostrano che le strategie di panico non hanno funzionato. Il messaggio del terrore non ha tenuto la gente a casa" si legge sul sito degli organizzatori. Ed ecco perché "l'acampada non è il punto di arrivo ma l'inizio della sollevazione: un contributo all'innesco di un processo sociale più generalizzato di partecipazione e riappropriazione".

Puntuali come un treno ad Alta velocità i professionisti del disordine di piazza sono entrati in azione anche a Roma, quando hanno raggiunto i ministeri. La novità è che questa volta il servizio d'ordine del corteo stesso li ha arginati, limitando e contenendo le azioni violente. In serata addirittura i due gruppi, manifestanti e incappucciati, si sono fronteggiati a manifestazione terminata. Anarchici, incappucciati, black bloc, con bandiere nere e bandiere rosse, il fronte dei duri comprende gruppi e sigle eterogenei. In molti erano arrivati dall'estero. Estremisti venuti dalla Francia, dalla Germania, dal nord Europa, dalla Grecia e da altri Paesi. Che al momento stabilito si sono uniti agli italiani e sono saliti al proscenio. Da loro proveniva il pericolo infiltrati che la Questura ha monitorato tanto da rafforzare le operazioni di prevenzione: in 14 sono stati fermati prima del corteo, alcuni francesi con precedenti specifici. Assieme a dire no alle politiche di austerità italiane ed europee, al precariato e a una vita senza casa, alla Bce, alla Tav e al Muos (il sistema radar militare Usa in Sicilia) sono state decine di migliaia di persone. In gran parte giovani ma non solo, portati in piazza dai sindacati di base Usb, dai Cobas già in corteo ieri, dai collettivi studenteschi e dai centri sociali di tutta Italia, dai partiti dell'estrema sinistra come Rifondazione e Comunisti. Canti e balli, musica, ironia, colori, slogan duri e caschi alla cintola si mescolano in modo quasi inestricabile nella galassia dei protestatari.

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