Lunedì 18 Novembre 2024

Usa, multe agli ospedali
con medici non vaccinati

Se si parla di vaccinazioni degli operatori sanitari contro l'influenza ci sono paesi come l'Italia, in cui appena il 15% di medici e infermieri si immunizza, e altri come gli Usa, dove il tasso è del 72% ed in continuo aumento. Ci si aspetterebbe che a rischiare una multa siano i primi e invece, come riferisce il Wall Street Journal, è al di là dell'Atlantico che stanno per fioccare le sanzioni nel tentativo di innalzare ulteriormente la copertura.

L'iniziativa è stata varata dal Cdc di Atlanta, che da questa stagione richiede a tutte le strutture sanitarie un report sul tasso di vaccinazione del personale. A quelli giudicati troppo bassi verranno applicate delle multe, sotto forma di minori rimborsi del programma Medicare, e oltre al danno pecuniario subiranno la 'vergogna' di vedere il proprio risultato pubblicizzato sui siti che censiscono la qualità degli ospedali.

'Un ospedale con 100 posti letto potrebbe avere fino a 320mila dollari di multa - spiega Nancy Foster, dirigente della American Hospital Association, al quotidiano - tutte le strutture stanno lavorando duramente per riuscire ad alzare la percentuale di vaccinati, offrendo gratis l'immunizzazione e attraverso corsi di sensibilizzazione''.

L'obiettivo dell'agenzia è portare il tasso sopra il 90% entro il 2020, e le campagne in questo senso hanno portato la copertura dal 67% della stagione 2011-2012 al 72% registrato in quella passata, mentre uno studio ha dimostrato che se viene richiesta dal datore di lavoro la vaccinazione raggiunge una copertura superiore al 95%. Tutte cifre a cui l'Italia non si avvicina minimamente, con un tasso che da noi non supera il 15% secondo una ricerca dell'Iss riferita alla stagione 2010-2011.

''Le cifre da noi sono queste, e sono imbarazzanti - sottolinea Carlo Signorelli, vicepresidente della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva (Siti) - servirebbe una maggiore sensibilizzazione degli operatori sanitari, anche senza arrivare ai metodi 'repressivi' come quello statunitense".

In Italia gli operatori sanitari sono nelle categorie per cui il vaccino è raccomandato, anche se non è obbligatorio. ''Noi raccomandiamo la vaccinazione non solo perchè così l'operatore protegge se stesso - sottolinea Signorelli - ma soprattutto per il fatto che è a contatto con pazienti a cui il virus influenzale può portare danni gravi e persino la morte. Inoltre anche se negli adulti l'influenza difficilmente porta a conseguenze gravi, la persona contagiata non può lavorare, e questo porta ad assenze negli organici proprio in un momento dell'anno in cui le strutture sono più sotto pressione''.

leggi l'articolo completo