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Nocerina: identificati
30 ultrà, 20 Daspo

Sono una trentina gli ultrà della Nocerina, tra quelli partecipanti al raid di ieri nel ritiro della squadra, identificati attraverso i filmati in possesso della questura di Salerno. Gli agenti della Digos hanno ascoltato fino alla tarda serata di ieri calciatori e dirigenti della Nocerina, mentre nel corso della notte e anche stamani sono stati visionati tutti i filmati e i documenti fotografici acquisiti, tra cui anche quelli relativi al faccia a faccia tifosi-calciatori, avvenuto ieri mattina dinanzi all'hotel di Mercato San Severino.

La questura di Salerno comunica di aver emesso venti provvedimenti Daspo (Divieto di assistere a manifestazioni sportive) nei confronti di altrettanti tifosi della Nocerina. 

''E' stata infangata l'immagine del calcio. I responsabili di quanto accaduto non devono pensare di farla franca''. Lo ha detto il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, Giancarlo Izzo, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per violenza privata aggravata dopo le intimidazioni degli ultrà contro la Nocerina. Il fascicolo contro ignoti per violenza privata aggravata è relativo a quanto accaduto ieri fuori del ritiro della Nocerina calcio, dove un gruppo, composto da un centinaio di tifosi, ha intimidito e minacciato i calciatori affinché non scendessero in campo. Intanto negli uffici della procura nocerina è in corso un incontro tra il procuratore Izzo ed il questore di Salerno, Antonio De Iesu.

Abete: senza anticorpi a minacce meglio non giocare - "Nel momento in cui non si hanno gli anticorpi per rispondere a una situazione di grande minaccia non si deve scendere in campo. Farlo, e offrire quello spettacolo indecoroso, non è assolutamente accettabile perché si danneggia tutto il mondo del calcio". A mente fredda è ancora duro il giudizio del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, sui fatti che hanno portato alla sospensione di Salernitana-Nocerina. I fatti di ieri meritano "riflessioni profonde per capire come intercettare queste situazioni perché questa problematica relativa alla rivalità tra tifoserie si trascinava da tempo. E' un giorno molto amaro - afferma Abete a margine di un convengo al Circolo Canottieri Aniene, che conferma le necessità di stimolare tutti i soggetti che ne hanno titolo a creare un rapporto civile con i tifosi, respingendo i delinquenti. Il problema comunque non riguarda solo lo stadio, ma anche l'esterno. Non si può tollerare lo stadio come bacino di ogni illegalità". "Il comportamento della società e dei tesserati è incomprensibile e sarà oggetto di valutazione da parte degli organi di giustizia - ha spiegato parlando della Nocerina - Nel momento in cui non si hanno gli anticorpi per reggere l'urto di queste situazioni, non si deve scendere in campo. Tutti hanno diritto alla paura, ma il dovere una volta in campo è quello di rispettarne le regole. Era molto meglio che società e giocatori evidenziassero di non essere nelle condizioni di serenità per scendere in campo perché ci può stare che la forza delle minacce e delle pressioni di soggetti che non hanno nessuna cultura della legalità porti a questo tipo di cose, mentre non ci sta assolutamente quella sceneggiata in campo indecorosa, indegna, che costituisce una ferita e un danno per tutto il mondo calcistico". 

Malagò, danno di immagine per sport italiano - ''Quanto accaduto è un danno di immagine non solo il calcio ma tutto lo sport italiano. Il problema esiste e non a caso io parlo di sottocultura che nasce dal mondo del calcio da molti anni e di questo ne ho fatto un cavallo di battaglia. Bisogna recuperare il terreno''. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito al derby farsa di Lega Pro, Salernitana-Nocerina, sospeso al 21' del primo tempo. ''Ieri ero allo Stade de France con il mio collega francese per Francia-All Blacks ed è stato anche abbastanza umiliante – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano a margine del convegno 'La libertà di stampa nello sport' organizzato dall'Ussi al Circolo Canottieri Aniene di Roma -. Ho acceso il telefonino e ti senti raccontare queste cose da Salerno, peraltro anche in diretta televisiva. E anche per questo complimenti a chi ha avuto questa brillante idea visto che da mesi era annunciata come una partita a rischio''. ''Ci sono cinque soggetti in questa partita che si sono assunti delle responsabilità – ha proseguito Malagò -: i giocatori della Nocerina, l'allenatore, la dirigenza della Nocerina, le autorità locali, la Lega Pro e tutto il sistema che ruota intorno. Indubbiamente il comportamento da parte dei tifosi della Nocerina è senza parole e mi auguro che la legge, non quella sportiva, individui al più presto e al più possibile questi signori. Ci sono responsabilità di tutti, ognuno difende il proprio orticello e dice ''che cosa dovevo fare?''. ''Qualcuno ha suggerito di entrare in campo per salvaguardare i contributi federali - ha concluso il presidente - però alla fine è uscita una farsa che ha gettato discredito nei confronti di tutti''.

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