Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Sardegna, i primi funerali
1500 gli sfollati

Con l'arrivo delle sei bare, due bianche, del piccolo Enrico di 3 anni e di Morgana di 2, hanno avuto inizio i funerali al Geopalace di Olbia. La bara di Francesco Mazzoccu, il papà travolto dalle acqua del ciclone Cleopatra, viene portata a braccio dai suoi compagni di kick-boxing. Centinaia le persone arrivate per rendere omaggio alle salme, in un'atmosfera di grande commozione.

Ai funerali partecipa anche il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge in rappresentanza del governo.

''Il territorio e' in ginocchio, tante, troppe famiglie piangono i loro morti. Riprendiamoci il nostro futuro. Rimbocchiamoci le maniche. Basta con le divisioni", così nella sua omelia il vescovo di Tempio-Ampurias, mons. Sanguineti, che presiede i funerali a Olbia.

"Aiutiamoci reciprocamente a rialzarci e a ricostruire il nostro futuro. Ripartiamo insieme, senza lasciare solo nessuno. Con carità, solidarietà, in modo equilibrato":  ha aggiunto monsignor Sanguineti. Parlando delle morti dei piccoli Enrico e Morgana, le ha indicate come "il frutto più amaro e cocente" del disastro che si è abbattuto sulla Sardegna.

Prosegue senza sosta, a Olbia, il lavoro dei soccorritori, nel tentativo di restituire fiducia alla popolazione. Si aiuta la gente a sgomberare le case ed a svuotare le cantine. In tutto sono 150 i volontari attivi in città, mentre i giovani delle scuole si sono disseminati in giro tra le zone più colpite, per portare il loro aiuto. Inoltre è stato individuato un centro di stoccaggio per il deposito del mobilio e degli elettrodomestici messi fuori uso dagli allagamenti, che sono stati riversati in strada, ed è stato attivato un servizio di rimozione dei cumuli, con l'intento di cercare di tornare al più presto possibile alla normalità.

Lentamente le persone sfollate a causa della violenta ondata di maltempo che ha investito la Sardegna, provocando 16 morti, stanno rientrando a casa. La conferma arriva dai dati aggiornati della Protezione Civile regionale. In particolare 1.182 persone che sono state costrette a lasciare l'abitazione sono ora "autonome" e hanno chiesto ospitalità ad amici e parenti. A Olbia attualmente sono ancora assistite 131 persone, 40 a Uras, 60 a Solarussa, 25 a Terralba, mentre altre due persone sfollate a Torpè si trovano ora in una residenza sanitaria assistenziale. In totale attualmente gli sfollati sono 1.440.

Caricamento commenti

Commenta la notizia