"Mi dispiace, mi dispiace... prendere certi argomenti, cioè, questo Binnu Provenzano chi è che gli dice di non fare niente? Qualcuno ci deve essere che glielo dice... Perché non devo fare niente? La cosa...quindi tu collabori con questa gente...a fare il carabiniere pure... e non dici...a rispondergli giusto, regolarmente e dirgli: perché devo fare questo? Qual è il motivo?".
Così il boss Toto' Riina racconta al capomafia pugliese Alberto Lorusso i contatti tra i carabinieri, con il tramite di don Vito Ciancimino, che avrebbe avuto Provenzano. Secondo i pm, sarebbe stato proprio Provenzano a fare scoprire agli inquirenti dove era nascosto Riina. I dialoghi intercettati il 16 agosto scorso sono stati depositati ieri agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia. "Erano i tempi di Binnu.. - racconta Riina al boss pugliese - i tempi del piccolo Binnu sono finiti. Ai tempi miei, di Totò Riina...piccolo Binnu...U ziu Totò Riina solo trattava cose e persone importanti. Però è inutile questo trio...di uomini...non ce n'è a trovare le idee di un cristianu..che si mettono a disposizione per fare i carabinieri".
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