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Tevere in piena
Allerta al Sud

Non dà tregua il maltempo, che sta portando e porterà ancora tanta acqua al centro-sud e neve al nord con conseguente rischio di valanghe. 

L'ondata di maltempo che sta interessando l'Italia non accenna a diminuire e dopo Toscana e Lazio si concentra adesso sul Nord Est e al Sud. Una perturbazione che continuera' a stazionare sulla penisola per qualche altro giorno, con un allarme piu' marcato per Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia orientale. ''L'intensa perturbazione che si è abbattuta sulla nostra Penisola rimarrà letteralmente intrappolata sul Mediterraneo per qualche giorno; da qui continuerà a 'pescare' aria molto umida che alimenterà l'ondata di forte maltempo - spiega Francesco Nucera di 3BMeteo.com - In particolare le precipitazioni più intense e persistenti riguarderanno fino a domenica i due estremi opposti dell'Italia. Al Nord saranno colpiti da piogge abbondanti soprattutto Friuli e Veneto; al Sud, invece, il maltempo si accanirà con temporali anche di forte intensità su Calabria ionica, Sicilia orientale, Basilicata e Puglia''. Proprio su queste ultime regioni tenderà a concentrarsi fino ai primi giorni della nuova settimana il nucleo principale del maltempo. Ancora abbondanti nevicate sulle Alpi. Maltempo che sarà pero' accompagnato da forti venti di Scirocco che renderanno l'aria più umida ma mite. Il miglioramento però è ancora lontano: altre perturbazioni raggiungeranno l'Italia anche la prossima settimana con tempo inaffidabile ma meno estremo. Per un deciso miglioramento bisognerà aspettare il prossimo fine settimana. "La situazione è anomala - conclude Nucera - con un'eccessiva piovosità e nevicate eccezionali sulle Alpi. E' come se fossimo ancora in Autunno, con le perturbazioni che smaltiscono un surplus di energia accumulato nel corso degli ultimi mesi. La colpa è dovuta, da un lato, alle temperature miti, dall'altro a masse d'aria molto umide che provengono sia dall'Atlantico che dal Nord Africa. Altra particolarità è che le perturbazioni, una volta giunte sul Mediterraneo, stazionano un periodo più lungo rispetto al normale".

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Il Tevere resta sotto osservazione a Roma dopo il passaggio della piena ieri sera. In diversi punti il livello del fiume é ancora alto e le autorità non hanno dichiarato la fine dell'emergenza. La situazione appare sostanzialmente regolare considerando le condizioni meteo degli ultimi giorni, secondo i vigili del fuoco: i problemi maggiori nella zona a nord della capitale - Prima Porta, Castelnuovo, Capena - e a sud - Acilia, Casalpalocco, Fiumicino - nelle quali non si riesce a far defluire l'acqua e molte strade e case sono ancora allagate.

Per tutta la notte è stato sorvegliato il fiume Liri a Isola del Liri, in Ciociaria. Il corso d'acqua ha raggiunto il livello d'allerta ed é straripato in più punti tra Ceprano, Isola del Liri e Sora allagando i campi circostanti. Polizia locale e protezione civile effettuerà un monitoraggio costante per verificare gli sviluppi della situazione e prevenire eventuali rischi, anche dopo l'avviso emesso dal commissario prefettizio del Comune che ha invitato i residenti nei piani bassi a ridosso del Liri e del fiume Fibreno a portarsi nella zona alta delle abitazioni. A Isola del Liri il livello del fiume è sceso un po' rispetto alle ore precedenti.

La Protezione civile ha emesso un allerta per il centro-sud e in particolare per Sicilia, tarantino e parte di Basilicata e di Calabria. In Veneto, invece, interviene l'esercito per rimuovere la neve. La capitale, "annegata" venerdì da un potente nubifragio, si concede una tregua. Ed è stato raggiunto intorno alle 22 il livello massimo di altezza del Tevere durante la piena controllata. Il fiume ha toccato i 12,72 metri. Lo rende noto la Protezione Civile che ha accompagnato il sindaco Ignazio Marino nel sopralluogo a Ponte Milvio. Non si aspettano "ondate di piena" ne' innalzamenti superiori a quello attuale.
Nel corso delle giornata il Tevere ha inondato alcuni campi sportivi e un maneggio situati nella zona semicentrale di Ponte Marconi nonché una pista ciclabile vicino allo stadio Olimpico. Anche l'Aniene ha rotto gli argini in Ciociaria e ad Agosta, alle porte di Roma, allagando i campi e arrivando a ridosso di una strada regionale. La linea B della metropolitana si é fermata in vari tratti a causa di infiltrazioni d'acqua. Frane e smottamenti un po' in tutto il territorio romano hanno richiesto 300 interventi delle squadre di soccorso, mentre proseguono le operazioni di assistenza a 70 famiglie residenti nella zona nord-est della capitale che ieri sono state allontanate dalle loro abitazioni e ospitate presso strutture scolastiche. Il Papa ha telefonato al parroco di una chiesa della zona nord della Capitale, assicurando la sua preghiera per le persone in difficoltà. Il Tevere è esondato anche nel reatino, dove 70 persone sono rimaste isolate ad Alboreto.

Particolarmente colpita tra la Ciociaria, dove rimane lo stato di allerta: il fiume Liri è straripato a Ceprano e nelle campagne di Sora, nel frusinate, mentre a Ceccano è straripato il Sacco, che ha invaso la strada Frosinone-Gaeta dove si segnalano circa trenta centimetri di acqua sulla carreggiata. L'esondazione minaccia anche le abitazioni e diverse attività commerciali; i campi circostanti sono completamente allagati. Tre giovani sono finiti con l'auto nel fiume Rapido, riuscendo però a mettersi in salvo.

Nel pisano, pesantemente colpito dai nubifragi di ieri, l'emergenza è rientrata. Tornano a casa le circa mille persone evacuate nel comune di San Miniato per il rischio di un'esondazione del fiume Arno, e a Ponsacco, dove ieri è esondato il torrente Era. Rimangono comunque ancora fuori casa 31 famiglie: 19 a Peccioli per il crollo di una cantina e 12 a Volterra, dopo il crollo di un tratto delle mura medievali. Il ministro Carrozza, in visita nella provincia, ha proposto un "progetto nazionale di ricerca su monitoraggio e prevenzione delle condizioni idrogeologiche del territorio con tecnologie avanzate" e ha garantito che il Governo destinerà risorse per il ripristino delle mura di Volterra. Risorse che anche il ministro dei beni culturali, Massimo Bray, ha chiesto oggi in una lettera al ministro dell'economia. Quasi 16 mila famiglie bellunesi sono ancora prive di energia elettrica per un blackout causato dal maltempo, mentre in Alto Adige quasi tutti i passi sono chiusi e nel Tirolo orientale due persone sono morte sotto le valanghe.

L'esercito è intervenuto in Veneto con soldati e mezzi speciali per concorrere a rimuovere la neve dalle strade e ripristinare almeno la viabilità principale. La neve ha messo fuori servizio la linea elettrica ad alta tensione tra Dobbiaco e Ponte Malon che fornisce energia all'alto Veneto. Isolata per neve Livigno (Sondrio), raggiungibile solo dalla Svizzera. Ha ripreso a nevicare a Cortina, dove si teme per la tenuta delle strade e dei tetti, sovrastati da cumuli di neve alti più di un metro. Il maltempo ha mandato in tilt il traffico ferroviario nel Triveneto, con numerose interruzioni e modifiche al programma di circolazione dei treni, compreso il traffico ferroviario sulla linea Venezia-Trieste e i collegamenti tra Italia, Austria e Slovenia. Sono invece le forti mareggiate ad aver provocato l'interruzione del traffico ferroviario lungo il binario verso Pescara della linea Fs Adriatica tra Loreto e Civitanova Marche. A Venezia non si è raggiunti i livelli eccezionali di marea previsti dai tecnici: la marea massima ha toccato questa notte una punta massima di 104 centimetri sullo zero mareografico.

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